Fermo, code e rallentamenti sull'autostrada A14 strozzata, Confindustria: «Almeno togliete il pedaggio»

Fermo, code e rallentamenti sull'autostrada A14 strozzata, Confindustria: «Almeno togliete il pedaggio»
Fermo, code e rallentamenti sull'autostrada A14 strozzata, Confindustria: «Almeno togliete il pedaggio»
di Massimiliano Viti
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Lunedì 6 Luglio 2020, 09:24

FERMO - L’idea era quella di bloccare il traffico sull’autostrada A14 e sulla Statale. Ma nessuno se lo può permettere, né gli autotrasportatori e né i loro clienti. Per non parlare del turismo. «È incredibile che in un anno si ricostruisca un ponte a Genova e in anni non si riescano a finire dei lavori nelle gallerie o sui guardrail. Se penso che un anno fa stavo dicendo quasi le stesse cose è inaccettabile. L’economia è strozzata ogni giorno».

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È lo sfogo di Enrico Cognigni, presidente della sezione trasporti di Confindustria Centro Adriatico che rappresenta un migliaio di addetti e oltre 30 milioni di fatturato l’anno. Nel mirino, neanche a dirlo, la congestione del traffico sull’autostrada A14 che si ripercuote anche sulla Statale Adriatica. Qualche spiraglio per una soluzione sembra esserci ma finora è un incubo.
 
«Camion bloccati in autostrada, ritardi nelle consegne, situazioni di stress che aumentano per i nostri autisti: la situazione è ancora più complessa rispetto a un semplice danno economico» afferma Cognigni che rivela come tra le ipotesi discusse c’è stata anche quella di bloccare tutto ma dopo i danni procurati dal lockdown tutti hanno bisogno di lavorare. «Abbiamo un calo del fatturato del 30% e ora i nuovi blocchi sull’A14, che si ripercuotono sula Statale, faranno solo peggiorare il quadro economico. Purtroppo non tutti comprendono cosa significhi consegnare in ritardo la merce o quanto incida sui costi l’incremento dei consumi del gasolio provocato dallo stare fermi in coda. Non solo. Scontiamo insoluti e mancanza di liquidità dei clienti» afferma Cognigni che sottolinea come la crisi della calzatura fermana e della meccanica picena si ripercuota sulle richieste di trasporto, con un autunno che non promette nulla di buono. E danneggiare l’economia con una manifestazione che blocca il traffico sulle due arterie principali è una decisione molto difficile da prendere.
L’appello
Sono due le richieste. La prima, scontata, è quella di «liberare l’autostrada, cominciando dai sequestri che durano da tempo». Poi, l’appello finale: «Almeno un azzeramento dei pedaggi da Pescara ad Ancona. Sarebbe un segnale minimo, un riconoscimento dei disagi che noi subiamo per l’incapacità di chi guida società e Stato. In poche settimane siamo passati da eroi, come ci definiva la ministra Paola De Micheli durante il lockdown, a dimenticati: inaccettabile».

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