La Cna si schiera con chi ha aderito alla fiera di Mosca: «Solo promesse per i ristori ai calzaturieri»

La Cna si schiera con chi ha aderito alla fiera di Mosca: «Solo promesse per i ristori ai calzaturieri»
La Cna si schiera con chi ha aderito alla fiera di Mosca: ​«Solo promesse per i ristori ai calzaturieri»
di Massimiliano Viti
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Domenica 1 Maggio 2022, 08:35

FERMO  - Cna Fermo si schiera con gli imprenditori e con Regione e Camera di Commercio Marche che hanno dato il loro sostegno alla partecipazione alla fiera Obuv che si è chiusa venerdì a Mosca. «A marzo abbiamo chiesto al Governo ristori per coloro che fossero in grado di certificare i danni subìti dalle sanzioni contro la Russia, vale a dire merce prodotta e invenduta oppure consegnata e non pagata.

Ad eccezione dell’emendamento presentato dal senatore Francesco Verducci, non si è visto altro.

Per questo la conferma della fiera Obuv di Mosca e del contributo alle imprese partecipanti da parte di Regione Marche e Camera di Commercio Marche è stata per noi un’ottima notizia» affermano il presidente di Cna Fermo Emiliano Tomassini e il direttore generale Alessandro Migliore. 


Anche se il contributo è tutto sommato esiguo rappresenta un proporzionale segnale di vicinanza rispetto al nulla del Governo. E Cna Fermo lo fa notare: «Dalla Regione e dalla Camera di Commercio sono arrivati aiuti parziali, misure insufficienti se lo Stato non fa il grosso del lavoro». La stessa associazione critica le sanzioni commerciali che Stati Uniti e Unione europea ha deciso di applicare alla Russia. «Si stanno rivelando un boomerang per il nostro tessuto produttivo, in particolare per il calzaturiero, settore trainante dell’economia territoriale» affermano dai vertici dell’associazione fermana che proseguono: «Abbiamo bisogno di strumenti adeguati per rispondere alle pesanti conseguenze già in atto. Ristori per compensare i mancati ricavi, ammortizzatori sociali per garantire la tenuta occupazionale del distretto, sgravi contributivi, istituzione della Zona Economica Speciale, sono alcune delle nostre richieste che vanno proprio in questa direzione» aggiunge Migliore, che ricopre l’incarico di responsabile CNA Federmoda per Fermo e Macerata.

«Le conseguenze della guerra in Ucraina rischiano di paralizzare l’attività di tanti artigiani e imprenditori. Tra le tante anche la mancanza di componentistica che compromette la realizzazione dei prodotti finali» dice Tomassini che conclude: «Il rischio è che, oltre alla diminuzione delle vendite verso i paesi in guerra, si potrebbe registrare un accorciamento delle filiere produttive. Ci troviamo in un momento complesso, che potrebbe indurre mutamenti significativi sui processi produttivi».

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