L'impresa di Claudio e Tommaso: padre e figlio attraversano lo stretto di Messina a nuoto

L'impresa di Claudio e Tommaso: padre e figlio attraversano lo stretto di Messina a nuoto
L'impresa di Claudio e Tommaso: padre e figlio attraversano lo stretto di Messina a nuoto
di Roberto Rotili
4 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Ottobre 2020, 08:58

FERMO - Una imprese di quelle che marcano una vita anche se, (potete scommetterci), è solo un punto di partenza. Padre e figlio, cuore e mente, hanno insieme sfidato le correnti di due mari che s’incontrano. Si sono preparati per anni.
Si sono incitati fino all’ultimo secondo, una volta in acqua non sono mai stati soli. Divisi da metri, sopra una colonna di mare aperto profondissima battuta da correnti calde e fredde ma sempre vicini. Claudio Basili, 50 anni manager informatico e Tommaso, studente al secondo anno del liceo scientifico “Calzecchi Onesti” di Fermo hanno fatto l’impresa.
 
In informatica c’è un termine che indica un punto speciale: il “watermark”. È come un punto fermo, una sorta di elemento distintivo. In italiano “watermark” viene detto “filigrana elettronica”, una traccia, unica, indelebile, dove dentro c’è tutto. Nell’impresa che Claudio e Tommaso hanno messo a segno in una giornata di luglio c’è proprio tutto di loro: coraggio, impegno, serietà, sostegno reciproco. È il loro watermark. 
Padre e figlio
Padre e figlio hanno nuotato lungo la distanza che separa la Penisola, dalla Calabria, e una delle sue più belle isole: la Sicilia. Tra onde e correnti, là dove si scontrano il mar Ionio e il Tirreno. Tra i mostri Scilla e Cariddi. Dove sono passati gli Argonauti. Insieme a Claudio e Tommaso altri 25 temerari, venivano da tutte le parti del mondo. Seguiti metro dopo metro da 10 imbarcazioni appoggio.
La lunga attesa a casa
«Ho dovuto attendere 5 anni» ha raccontato il papà. Infatti per Tommaso le regole dettate dall’organismo che sovrintende le traversate sono ferree: l’età minima per partecipare è di 14. Solo che «mentre mio figlio raggiungeva l’età utile io... invece - si schernisce ridendo - diventavo più debole». Durante la traversata su entrambi, mentre a lunghe bracciate conquistavano l’altra sponda, tra le imbarcazioni dell’assistenza c’era un importante occhio vigile. Quello di una mamma e moglie, Giovanna Maranesi, la loro Teti.
Vigilia da brividi
Alla vigilia le premesse di una grande impresa c’erano tutte: vento, pioggia, freddo e umidità da far paura. Proprio così. Il contrario dell’ideale. Una tipica situazione che piacerebbe molto Murphy a spunto delle sue famose leggi. Una notte da brividi in ogni senso dove, sembra il racconto di un romanzo, era venuto giù il diluvio universale. Tipo tempesta perfetta. Le urla del mare che arrivano dal buio e che ti fanno dire: ma come ci sono capitato? Eppure gli accompagnatori, tra gli sguardi interrogativi di chi doveva poche ore dopo gettarsi in acqua, con i piedi freddi sotto i tavolini di uno chalet, erano sereni: «Tranquilli, le condizioni ci sono tutte. Domani sarà una splendida giornata». Sembra assurdo, strana davvero la gente di mare, ma poi così è stato. Otto ore dopo, al posto del diluvio c’era il Paradiso. Sole, acqua azzurra e calma piatta là dove sono passati per migliaia di anni milioni di navigatori e avventurieri. E le forze di Claudio e Tommaso erano al massimo.
Un Paradiso particolare
Paradiso si fa per dire,dove il Tirreno si incontra con lo Ionio la corrente cambia ogni sei ore. Enormi masse d’acqua calda si scontrano con enormi masse d’acqua gelida, e le meduse, quelle grosse, sono sempre in agguato. «Mi ha punto sul finale - racconta Tommaso - ho sentito come una frustata di caldo, stavo andando al massimo e pensavo solo a superare il mio compagno che era davanti». Beata giovinezza. Ma sballottati dalle onde il più grande nemico in agguato è la mente. Cosa pensavano? Alla scuola? Agli antichi greci? «Mille pensieri - dice Claudio - pensavo anche a lui» indica il figlio che ride. «Ad un certo punto ho fatto pure un pensiero stranissimo: che avevo finito i pensieri».

Papà, figlio e mamma ridono, chissà quale sarà la prossima impresa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA