Tagli alle classi, il caso finisce in Senato. Il Pd chiede una deroga per cratere e paesi sotto i 3mila abitanti

Tagli alle classi, il caso finisce in Senato. Il Pd chiede una deroga per cratere e paesi sotto i 3mila abitanti
di Domenico Ciarrocchi
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Venerdì 15 Aprile 2022, 08:10

FERMO - Tagli alle classi, si incrociano le dita. Il tema è sentito e si sono mossi in tanti: i sindaci dei borghi sono stati ricevuti dal prefetto Vincenza Filippi, il presidente della Provincia Michele Ortenzi è in contatto con Regione e Ministero, la stessa Regione continua il pressing su Roma. Ma un conto sono le parole e un altro l’aritmetica: ragionando solo con i numeri i rischi di un ridimensionamento restano alti. L’ultima iniziativa porta ancora nella Capitale ed è rappresentata da un emendamento al Senato del Gruppo Pd «per scongiurare la possibilità di perdere, per accorpamento, numerose classi nelle scuole dell’entroterra».


L’impegno
«Abbiamo presentato come Gruppo del Pd al Senato - dice il senatore del Fermano Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione Cultura e istruzione del Senato e primo firmatario degli emendamenti stessi - gli emendamenti per permettere la costituzione di classi e l’assegnazione di personale in deroga alle scuole che risiedono nei Comuni del cratere sismico e per tutti i piccoli Comuni che hanno fino a 3mila abitanti.

Sarà decisivo adesso il parere positivo e il via libera da parte del Governo. Il diritto all’istruzione è fondamentale per il futuro di tutto l’entroterra e in particolare per le aree colpite dal terremoto del 2016. Chiediamo inoltre, con un ulteriore emendamento, che per le istituzioni scolastiche ed educative dei piccoli Comuni con popolazione non superiore ai 3mila abitanti si possa derogare al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto per ciascun tipo e grado di scuola. Si tratterebbe di una svolta fondamentale, che andrebbe ad anticipare il complesso di modifica delle norme sul dimensionamento da fare entro la fine dell’anno, in virtù degli impegni assunti dall’Italia nei confronti dell’Ue nell’ambito delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr». Per Verducci con l’ok del Governo, la norma potrebbe «avere effetti già a partire dal prossimo anno scolastico. Senza servizi, al centro dei quali vi è la scuola, il nostro entroterra e i piccoli borghi non possono avere futuro».

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