Più cinesi, Fermo abbatte i confini. Conservatorio e non solo, crescono i giovani: firmato un protocollo, già 30 iscritti al corso di italiano

Più cinesi, Fermo abbatte i confini. Conservatorio e non solo, crescono i giovani: firmato un protocollo, già 30 iscritti al corso di italiano
Più cinesi, Fermo abbatte i confini. Conservatorio e non solo, crescono i giovani: firmato un protocollo, già 30 iscritti al corso di italiano
di Chiara Morini
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Sabato 16 Ottobre 2021, 10:00

FERMO -  Il Comune di Fermo e la Fondazione internazionale Padre Matteo Ricci di Macerata, lavoreranno insieme, per agevolare i rapporti tra la comunità locale e la popolazione di nazionalità cinese, soprattutto studenti, presente a Fermo. L’accordo è stato firmato ieri mattina dal sindaco Paolo Calcinaro e dal presidente della Fondazione, Dario Grandoni.

La Fondazione è nata nel 2003 per sostenere e promuovere relazioni e scambi con l’est asiatico e in particolare la Cina. Scambi focalizzati soprattutto su aspetti sociali, religiosi e linguistici, proprio come faceva Padre Matteo Ricci con la sua opera missionaria.


Tra le attività della Fondazione vi è proprio l’approfondimento della cultura cinese, con borse di studio, attività culturali come mostre e convegni, e anche promuovere lo studio della lingua italiana da parte di studenti cinesi che frequentano università o altre istituzioni culturali in Italia. Uno di questi corsi partirà a novembre nei locali della cooperativa sociale “L’isola che non c’è”, e sarà destinato a giovani cinesi che, spiega Grandoni, «sono a Fermo per frequentare il Conservatorio o l’Università». Durerà dieci mesi, e li aiuterà a prepararsi meglio per le attività formative che seguiranno. Ci sono già 30 iscritti al primo corso che rappresenta il punto di partenza delle attività che saranno svolte da questo accordo di collaborazione.

«La firma di questo protocollo – osserva Calcinaro – è utile, la presenza di studenti cinesi in città è importante, volevamo fare qualcosa». Del resto l’esigenza manifestata, fa sapere la Fondazione in una nota, «era proprio quella di supportare e sviluppare la presenza degli studenti cinesi che aspirano a frequentare il Conservatorio Pergolesi di Fermo.

Abbiamo creato un gruppo di lavoro con l’Università di Macerata e il suo China Center, e con l’Istituto Confucio di Macerata, per la progettazione di corsi specifici». Il corso di lingua italiana per gli studenti cinesi, commenta l’assessore ai servizi sociali, Mirco Giampieri, è uno degli strumenti che, attuati, permetteranno «di superare le barriere linguistiche, culturali e sociali che possono esserci tra le due culture». Quella del corso è solo la prima delle attività che il protocollo di intesa firmato ieri dal Comune e dalla Fondazione si propone di portare avanti.


Tra le altre iniziative che saranno attivate in futuro sono previsti anche eventi culturali internazionali, altre attività didattiche, per far crescere la fiducia e l’amicizia tra le comunità locali e quelle cinesi che si trovano sul territorio. Vi è poi la facilitazione tra enti e strutture, anche cinesi, per costruire una partnership e favorire interscambi culturali. «Fare sistema per noi – dice ancora La Fondazione – significa mettere in rete le istituzioni marchigiane e connetterle con il network internazionale che la Fondazione ha costruito nel corso degli anni ripercorrendo le orme di Padre Matteo Ricci». Lo stesso Padre Matteo Ricci è tenuto molto in considerazione dalla Cina, tanto da essere l’unico straniero presente nella sala d’onore del Millennium Museum di Pechino insieme a Marco Polo. I due personaggi italiani, infatti, si trovano tra i cinesi che hanno fatto la storia della patria cinese.

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