Ciclisti, freno contro gli incidenti: via ai cartelli della Provincia: «Automobilisti, rispettate le distanze»

Ciclisti, freno contro gli incidenti: via ai cartelli della Provincia: «Automobilisti, rispettate le distanze»
Ciclisti, freno contro gli incidenti: via ai cartelli della Provincia: «Automobilisti, rispettate le distanze»
di Chiara Morini
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Sabato 18 Settembre 2021, 07:25

FERMO - La sicurezza del ciclista al primo posto. È questo lo scopo della campagna lanciata dall’associazione “Io rispetto il ciclista” e accolta dalla Provincia. Prevede l’installazione di cartelli “salvaciclisti” per segnalare agli automobilisti la frequenza dei ciclisti sulle strade provinciali.


Per sensibilizzarli a prestare attenzione, la prima parte del progetto, quella relativa ai cartelli, si sta attuando in questi giorni, dopo essere stata già approvata mesi fa. “Attenzione strada frequentata dai ciclisti… circolare con prudenza”, è la scritta che accompagna il disegno che invita l’automobilista a tenere la giusta distanza, di almeno un metro e mezzo, dalla bicicletta.

«Li metteremo nelle strade più frequentate, ma anche in quelle più panoramiche, amate dai ciclisti», il commento di Ivano Pignoloni, che in Provincia dirige il Servizio viabilità. Quanto alle strade più frequentate, un cartello di questo tipo gli automobilisti lo hanno già visto installato dal Comune, uscendo da Fermo, nei pressi del cimitero. Nel secondo caso, spiega il vicepresidente Stefano Pompozzi, «nelle strade secondarie si moltiplicano i ciclisti e si moltiplica il rischio» dice motivando la scelta iniziale dei cartelli, destinati a coprire tutti i 700 km di strade provinciali. Per ora si troveranno sulla Valtenna e nelle zone di Belmonte, Santa Vittoria e Servigliano.

La Provincia di Fermo è la seconda in Italia ad installarli, dopo Arezzo. «Siamo partiti dalla Toscana, proprio dalla provincia aretina, dove il presidente dell’associazione ciclisti professionisti ha perso un figlio ventenne mentre andava in bici» la spiegazione di Monia Gallucci, referente locale dell’associazione. Proprio lei, nel 1997, andando in bici lungo la Statale tra Porto San Giorgio e Pedaso, racconta, ha «avuto un incidente. Un’auto mi ha tamponato mentre ero a destra della riga bianca. Sono stata 9 giorni in coma, e mi sono ripresa anche se con alcuni piccoli problemi che non si vedono: non sento più da un orecchio e non ho più il gusto».


L’Italia, nel 2018, è stata la nazione con più incidenti mortali con i ciclisti. Anche se non c’è una vera e propria normativa specifica in materia, che vieti di andare in coppia sulle due ruote, «è meglio andare in fila indiana» ricorda la Gallucci. Non solo cartelli, però, ma anche educazione stradale. «Molti bimbi prendono le bici presto e spesso non si valutano bene i rischi – le parole, ancora, della Gallucci –: ecco dunque perché vorremmo sensibilizzare i più piccoli andando direttamente nelle scuole». Iniziative piaciute ai presidi che però hanno chiesto di sospendere causa Covid. Per il momento. «Ringraziamo Monia per quello che fa, noi l’accompagniamo in questo percorso», commenta la presidente Moira Canigola.

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