Fermo, case sfitte, palazzi fantasma e viavai di pusher e balordi a Lido Tre Archi

Fermo, case sfitte, palazzi fantasma e viavai di pusher e balordi a Lido Tre Archi
Fermo, case sfitte, palazzi fantasma e viavai di pusher e balordi a Lido Tre Archi
di Sonia Amaolo
3 Minuti di Lettura
Martedì 22 Novembre 2022, 02:05

FERMO Case all’asta, occupazioni, citofoni fantasma, l’invito a delinquere è servito. In crescita il fenomeno sulla costa fermana, un trend segue passo passo il dato regionale. «Nessuno dovrebbe risiedere in un appartamento sotto procedimento giudiziario, bisogna denunciare le occupazioni» urlano i residenti del comitato Corta a Lido Tre Archi. Fioccano denunce e richieste di sigillare l’appartamento perché la situazione è diventata ingestibile.  


I ritardi


«La Questura ha svolto il suo dovere ma il Comune ritarda le procedure – lamenta una residente – in due mesi si sarebbe potuta chiudere la procedura ma ne sono passati già tre di mesi, intanto il supermarket della droga continua il lavoro». Supermarket è usato ironicamente per indicare il centro dello spaccio di droga perché quasi sempre alle occupazioni si lega lo spaccio. In via Tobagi le famiglie che hanno la casa di proprietà o in affitto sono esasperate perché il degrado attira altro degrado. Diminuiscono la percezione di sicurezza e il valore degli immobili nel viavai di soggetti abituati a vivere di espedienti, che ovviamente non si preoccupano affatto di mantenere puliti gli ambienti. 


I citofoni


«Tolleranza zero, fuori la ‘m …’ dai nostri condomini!» grida un pensionato. Un palazzo è senza citofoni: «sarebbe da denunciare alla Digos e alla Dia il condominio senza nomi dove entra chiunque, tossicodipendenti e personaggii amnigui» brontola una donna. C’è un appartamento sotto procedimento giudiziario che deve andare all’asta. «Mi auguro che qualcosa si muova in tempi ragionevoli» suggerisce un commerciante. I residenti fanno notare le cassette delle poste distrutte, il portone sempre aperto notte e giorno.

Affermano che c’è un giro continuo di tossicodipendenti e siringhe usate sul pianerottolo, insieme a bottiglie usate per fumare crack. Il problema si evidenzia con l’incremento delle abitazioni sfitte e all’asta. Una criticità che si è ingigantita dalla crisi del 2008 ed è schizzata alle stelle con la pandemia. Il problema non è limitato alla provincia di Fermo, la Provincia di Ancona è seconda in Italia dopo Roma per numero di case all’asta. i dati del 2020 sono del Centro studi sul mercato immobiliare. Queste case lasciate all’abbandona sono in condizioni pietose e vengono spesso occupate. 


I sigilli


In qualche caso, come a Tre Archi, ci sono perfino residenti fantasma in quanto non esistono i nomi sui campanelli. I condomini chiedono di «sigillare l’appartamento al primo piano scala c». Nei giorni scorsi Confabitare era tornata a sottolineare «la nuova impennata delinquenziale, occupazioni, liti, spaccio, sporco ovunque. Nessuno ha il coraggio di documentare quello che accade dietro e dentro questi immobili - spiegava l’associazione per la proprietà immobiliare - nessuno vuol mettere mano alle domiciliazioni di pregiudicati. Sono di queste ore le ennesime occupazioni, la presenza di spacciatori e bande di delinquenti». Il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Andrea Balestrieri ha scritto alla Questura: «Alla luce delle recenti occupazioni abusive, che hanno interessato la nostra riviera e sono legate spesso al mondo dello spaccio di stupefacenti e ricettazione, ho richiesto alla Questura i dati aggiornati sugli interventi nel Fermano» scrive il consigliere che chiede resoconti anche su Porto Sant’ Elpidio. «Vorrei confrontare i nuovi dati con quelli in mio possesso, relativi al periodo 2014-2017, per vedere com’è cambiato lo scenario e avere una fotografia di ciò che sta accadendo».
 

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