Truffe e fishing, è allarme nel Fermano. Ma i carabinieri smascherano altri due malviventi

Truffe e fishing, dilagano i raggiri in rete. Ma i carabinieri smascherano altri due malviventi
Truffe e fishing, dilagano i raggiri in rete. Ma i carabinieri smascherano altri due malviventi
di Pierpaolo Pierleoni
3 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Luglio 2022, 17:19

FERMO - Dalle truffe al fishing, dal reale al virtuale, i carabinieri della compagnia di Fermo hanno stanato altri due responsabili di raggiri consumati nelle scorse settimane ai danni di residenti nella quinta provincia marchigiana. Il primo caso, a Porto San Giorgio, è stato seguito e risolto dai carabinieri della locale caserma, arrivati ad identificare e denunciare un 45enne residente nel Maceratese. Gli vengono contestati i reati di appropriazione indebita e truffa.

L’uomo si era presentato di persona in un’azienda sangiorgese, dicendo di lavorare per una ditta emiliana, specializzata nella vendita e riparazione di apparecchiature per ufficio.

Ha ritirato una stampante da sistemare ed ha ottenuto dall’impiegata un ordine di toner per stampanti da 100 euro, che il truffatore ha ritirato di persona. Nei giorni successivi, dell’uomo si sono perse le tracce e l’azienda, rivolgendosi alla ditta per la quale il 45enne aveva detto di lavorare, ha scoperto che già da mesi non vi collaborava più. Identificarlo, però, a quel punto non è stato difficile.

Aveva messo a segno una truffa informatica ormai molto in voga, invece, un 45enne senegalese, domiciliato a Nuoro. A scoprirlo i carabinieri fermani, che hanno approfondito la denuncia di un cittadino di Sant’Elpidio a Mare. I militari hanno analizzato la documentazione bancaria ed i tabulati telefonici, fino a riuscire ad individuare il responsabile dell’azione di phishing, messo a segno insieme ad un complice ancora da identificare. La vittima aveva ricevuto dei messaggi contenenti link di collegamento al sito della sua banca. Il testo conteneva un’esortazione ad effettuare degli aggiornamenti, che però risultavano bloccati. Una volta caduta la preda nella rete, il truffatore lo ha contattato telefonicamente, fornendogli passo per passo dettagliate indicazioni per una fantomatica riattivazione del conto corrente

 In questo modo, la vittima ha fornito le credenziali di accesso al conto. A quel punto, al senegalese non è rimasto che effettuare una serie di ricariche postepay, tutte riconducibili al proprio conto ed a quello del complice, per una somma di diverse centinaia di euro. L’elpidiense si è reso conto solo più avanti del raggiro ed ha presentato denuncia per frode informatica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA