Campiglione new town a servizio del Fermano: il Comune programma una variante urbanistica per pianificare lo sviluppo dell’area

L’assessora all’Urbanistica Mariantonietta Di FeliceL
L’assessora all’Urbanistica Mariantonietta Di FeliceL
di Massimiliano Viti
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Sabato 30 Gennaio 2021, 01:45

FERMO  - Dal progetto (mai voluto e realizzato) della centrale a biomasse ad una new town. Il futuro di Fermo (e del Fermano) passa per Campiglione. E questo si era quantomeno intuito negli anni scorsi quando la prima parte della strada Mare-Monti avrebbe collegato direttamente il nascente casello autostradale di Porto Sant’Elpidio a Campiglione. Poi sono arrivati il centro commerciale e il cinema multisala.

Le potenzialità di Campiglione sono infine emerse con maggiore chiarezza quando il quartiere è stato scelto come sede per il nuovo ospedale e quando l’azienda Bag ha deciso di investire rilevando l’area ex zuccherificio Sadam. Ora l’amministrazione comunale di Fermo ha deciso di sporcarsi le mani, programmando una variante urbanistica per pianificare uno sviluppo capace di valorizzare funzioni e servizi coerenti con le traiettorie di sviluppo socio-sanitarie, formative e neo-produttive dell’area.

Per questo obiettivo è nato un tavolo, coordinato dal consigliere comunale Sara Pistolesi, ed è stato affidato l’incarico a Nomisma per effettuare un’analisi socio-economica propedeutica ad avviare successivamente l’iter urbanistico della variante.


Nomisma accompagnerà il Comune di Fermo nel percorso di definizione del progetto di variante. «Il tavolo nasce per assecondare prospettive di sviluppo, in considerazione del nuovo ospedale e cogliere opportunità per fare economia, creare occupazione, servizi, commercio, strutture di supporto, infrastrutture necessarie al quartiere, creare e favorire una maggiore connessione con il resto della città» afferma il sindaco Paolo Calcinaro. L’amministrazione comunale ha raccolto ciò che era stato seminato almeno 5-6 anni fa quando gli imprenditori della Cooperativa Campiglione si sono chiesti quale sviluppo potesse avere l’area ex Omsa. La loro curiosità portò ad uno studio ufficiale Nomisma-Univpm datato novembre 2017.

«Ascolteremo e coinvolgeremo anche i residenti. Vogliamo migliorare la vivibilità dell’area» commenta Sara Pistolesi, mentre l’assessora all’Urbanistica Mariantonietta Di Felice afferma: «Ora si parte ufficialmente per arrivare ad una progettualità adeguata al nuovo insediamento ospedaliero in un’ottica di sviluppo razionale. Siamo convinti che la rigenerazione di un ampio pezzo di territorio di Campiglione sia necessario proprio perché, senza stravolgimenti ma in modo coerente, la crescita armonica di questo quartiere possa essere importante per il territorio». Ed è proprio questo il concetto cardine su cui Nomisma intende basare il suo progetto.


La società di studi economici con sede a Bologna avrà tempo fino a maggio per poter sottoporre al Comune il progetto di variante, affiancando la progettazione tecnica a quella del contesto economico e sociale. «Non stiamo parlando semplicemente di un quartiere di Fermo ma di un quartiere del Fermano, per cui la variante non verrà elaborata in funzione solo della città ma dell’intero comprensorio» esordisce Marco Marcatili, che insieme agli altri fermani Massimiliano Colombi e Johnny Marzialetti, coordinerà i lavori Nomisma. «La visione è quella di considerare Campiglione di Fermo come una mini new town del Fermano, all’interno della quale si possa prefigurare uno sviluppo armonico e integrato dell’ospedale e delle attività connesse, delle iniziative imprenditoriali dell’area ex Omsa e di quelle commerciali insieme con residenzialità, verde pubblico ed altro» precisa Marcatili.


Nomisma aggiornerà lo studio realizzato nel novembre 2017, considererà gli investimenti già previsti (nuovo ospedale e calzaturificio Bag) e le ricadute che avranno sull’area (sia in termini economici che sociali) per individuare le necessità del quartiere e cercare di innescare nuove economie, connesse con le funzioni pubbliche. Economie che finiranno inevitabilmente per coinvolgere il territorio, a partire da quello limitrofo. Non a caso l’area Triangolo, ricadente nel comune di Monte Urano, ha già una certa vivacità commerciale ed è in piena espansione. Tra l’altro, Fermo potrebbe candidare Campiglione al finanziamento da 15 milioni di euro previsto dal Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’abitare (PINQuA) che ha come obiettivo la riduzione del disagio abitativo e insediativo, con particolare riferimento alle periferie, e all’incremento della qualità dell’abitare e di parti di città, promuovendo processi di rigenerazione di ambiti urbani specificatamente individuati.

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