Fermo, riaprono le fabbriche
con l'incognita della crisi e delle fiere

Fermo, riaprono le fabbriche con l'incognita della crisi e delle fiere
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Domenica 23 Agosto 2015, 20:32 - Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 05:37
FERMO - Ferie finite, nel mirino c'è il Micam. Oggi riaprono i cancelli delle fabbriche di calzature del Fermano che saranno chiamate subito a viaggiare ad un altissimo ritmo per ultimare le collezioni da presentare alla fiera Micam in programma a Milano-Rho dal primo al 4 settembre. Sono state ferie spensierate per diverse aziende, quelle che da tempo sono salite sul treno del successo e quelle che hanno saputo programmare l'allestimento della collezione, o l'hanno già esposta alle manifestazioni fieristiche che hanno preceduto il Micam, come la Gds di Dusseldorf. Ma nonostante da Roma arrivi il profumo dell'ottimismo, la crisi del comparto è tutt'altro che alle spalle. Se a domandarsi quali aziende non riapriranno i battenti dopo le ferie si farebbe la figura dell'uccello del malaugurio, le difficoltà del settore sono ancora evidenti, a causa del mercato interno che non riparte, della crisi di quello russo, della enorme diffusione della sneakers e di molti altri fattori ancora influenti. Ci sono aziende che però hanno manifestato le proprie difficoltà prima delle ferie. E' il caso della B.A. Angeletti srl di Montegranaro che ha presentato al Tribunale di Fermo un concordato pieno liquidatorio, del calzaturificio Giusti srl di Porto Sant'Elpidio che ha chiesto un concordato con continuità aziendale e della Società Italiana Calzature srl di Monte Urano, più conosciuta con il marchio Kickers, che ha presentato un concordato con riserva. Costituita nel 1968 a Milano, l'azienda ha acquisito il marchio Kickers (nato addirittura negli anni '50) per poi sbarcare nelle Marche nel 2003 con una propria struttura. Purtroppo la crisi non ha risparmiato nemmeno questa azienda che aveva scelto Monte Urano e il distretto calzaturiero Fermano come luogo adatto per attuare un processo di ulteriore sviluppo che però si è arrestato 12 anni dopo. Sono complessivamente oltre 50 i lavoratori interessati dalle tre procedure che non hanno trascorso un agosto sereno. Il pericolo che altre aziende calzaturiere si rivolgeranno al Tribunale di Fermo per dichiarare la loro insostenibile situazione economico-finanziaria è reale e concreto, a testimoniare un distretto che viaggia sempre di più a due velocità: alle aziende leader che sfidano con successo il mercato mondiale, diventando sempre più forti, si contrappongono le imprese in difficoltà che viceversa non sono riuscite ad agganciare il treno giusto e hanno cominciato una lunga agonia. Alcune di loro si sono trasformate in terzisti, altre si reinventano, si riorganizzano e si ristrutturano per sopravvivere mentre altre ancora sono costrette a gettare la spugna. Così, a distanza di di pochi metri ci sono calzaturifici che pensano al futuro e quelli che rimpiangono il glorioso passato di un settore che per loro è cambiato molto (troppo) in fretta. D'ora in avanti però spazio al Micam e alla sua ventata di ottimismo.

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