Campionari di scarpe bloccati in dogana: disavventura turca per le imprese

Campionari di scarpe bloccati in dogana: disavventura turca per le imprese
Campionari di scarpe bloccati in dogana: disavventura turca per le imprese
di Massimiliano Viti
3 Minuti di Lettura
Sabato 3 Ottobre 2020, 02:45

FERMO - Disavventura turca (a buon fine) per i calzaturieri fermani. Tutto si è risolto nel verso giusto ma la giornata di giovedì, gli imprenditori volati ad Istanbul se la ricorderanno per un bel po’ di tempo.

Per poter incontrare i buyer russi, una ventina di aziende calzaturiere marchigiane, in prevalenza del Fermano, grazie anche al sostegno di Camera di Commercio Marche, aveva pensato di creare un’occasione di incontro in Turchia, paese dove da Mosca si arriva senza problemi legati alla pandemia.
 
La scelta
Le sedi erano il Gönen Hotel e il Wow Hotel, quest’ultimo nelle immediate vicinanze del quartiere fieristico della capitale turca, e in concomitanza con la fiera Aymod. Gli imprenditori sono arrivati, i clienti russi pure, ma le scarpe da mostrare no. Erano state bloccate dalle autorità locali. Dopo il comprensibile scoramento, partono i primi contatti con consolati e uffici vari per poter venire a capo della situazione. Una schiarita arriva quando all’hotel si presenta una delegazione turca con a capo il presidente dell’Associazione turca dei produttori di calzature (Tasd) Abdulsabur Endican che spiega alla truppa marchigiana che l’iniziativa violava le normative locali. «In tutto il mondo è consentito invitare clienti in hotel per mostrargli i prodotti, anche in concomitanza di un evento fieristico istituzionale. Ma in Turchia, mi hanno spiegato, ciò non è consentito» ci racconta Annarita Pilotti, responsabile della delegazione calzaturiera. Le autorità turche erano state evidentemente allertate dell’iniziativa italiana e hanno bloccato i campionari alla dogana. Dopo diverse ore di trattative, nel tardo pomeriggio di giovedì, è arrivato l’accordo. «I turchi ci hanno offerto la possibilità di poter esporre in fiera. E così abbiamo fatto», afferma Pilotti. Non c’erano molte altre scelte da fare. Una volta pagato lo spazio espositivo, tutto è stato risolto. I campioni sono stati consegnati e gli organizzatori hanno provveduto all’allestimento degli stand che ieri e oggi ospitano le imprese marchigiane presenti. Ma non è finita qui perché i rapporti tra marchigiani e turchi sono tornati tesi quando, ieri mattina, la stessa Pilotti ha mostrato al presidente di Tasd gli articoli comparsi sui media locali secondo cui gli italiani avrebbero voluto organizzare, di nascosto, una fiera illegale. Abdulsabur Endican si è scusato dell’accaduto, promettendo che avrebbe inviato un comunicato stampa per la rettifica degli articoli. Inoltre, per scusarsi, ha provveduto a recapitare un pacco dono all’interno di tutti gli stand marchigiani e ha invitato tutti gli operatori a cena. Il lieto fine è arrivato ieri con la visita dei buyer russi negli stand marchigiani ad Aymod.
La conclusione
«Sono una sessantina i clienti russi che hanno visitato i nostri stand» conferma Valentino Fenni, presidente della sezione calzatura di Confindustria Centro Adriatico e presente a Istanbul. «Devo dire che i risultati ci sono, sempre considerando tutte le varie problematiche attuali. Alla luce dei fatti questa vicenda si è conclusa positivamente» termina l’imprenditore marchigiano.

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