Fuga dai paesi del Fermano, le imprese in trincea: «Servono manodopera specializzata e più servizi»

Fuga dai paesi del Fermano, le imprese in trincea: «Servono manodopera specializzata e più servizi»
Fuga dai paesi del Fermano, le imprese in trincea: «Servono manodopera specializzata e più servizi»
di Pierpaolo Pierleoni
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Giovedì 5 Gennaio 2023, 02:45

FERMO - Il consistente calo demografico nel Fermano, soprattutto nell’entroterra, pone interrogativi e chiede soluzioni. Guardano al fenomeno con preoccupazione anche imprenditori ed associazioni di categoria. Auspica investimenti forti per invertire la tendenza Attilio Sorbatti, titolare dell’omonimo cappellificio e presidente della Filiera moda di Cna.


Gli sviluppi


«Sono dell’avviso che occorra intervenire oggi in modo deciso per vedere risultati tra 10-15 anni. Altrimenti, per quei tempi, avremo un territorio desertificato – commenta l’imprenditore –. La situazione è difficile già oggi e in peggioramento. Nei Comuni dell’entroterra abbiamo un rapporto di circa 1 nato ogni 3 morti, trovare manodopera è sempre più difficile ed è un problema enorme per la nostra manifattura. In tanti se ne vanno perché trovano più servizi, una posizione più comoda e spesso più opportunità occupazionali. A me è capitato veder andar via ottimi dipendenti, sui quali avevamo investito per formali, ma vivevano a 30 km dall’azienda e hanno trovato lavoro vicino a casa, non li posso biasimare».


I paragoni


Per l’imprenditore del cappello appare anche «difficile competere con un’area costiera che ha un bacino di popolazione, locali ed aziende molto più ampio. Proprio in questi giorni ho sentito che in Giappone il governo offre 1 milione di yen per ogni figlio alle famiglie che lasciano Tokyo per trasferirsi nelle regioni di campagna. Ci vorrebbero incentivi di questo genere, altrimenti sarà durissima cambiare la rotta». Dal canto suo il presidente di Cna Fermo, Emiliano Tomassini, è più cauto. «Parliamo di un problema complesso, in primo luogo di natura sociale e non sono convinto sia una questione dell’entroterra.

Se 38 Comuni su 40 nel Fermano calano a livello demografico, il tema è di interesse generale».


La tendenza


Per Tomassini «non c’è dubbio che il calo della natalità sia un fattore ormai consolidato ovunque. A mio avviso c’è un gran bisogno di rivedere il mondo dell’occupazione, perché oggi abbiamo un sistema che non può più funzionare. Si entra nel mercato del lavoro tardi e spesso senza le capacità necessarie. Le aziende cercano manodopera specializzata e fanno una fatica enorme a trovarle. Le precedenti generazioni imparavano un mestiere in giovane età, quando ci si poteva accontentare di cifre modeste avendo alle spalle il supporto della famiglia. Oggi si arriva ad affacciarsi in età più avanzata, con maggiori esigenze e genitori anziani che spesso hanno a loro volta bisogno di aiuto». Ma quali sono gli elementi di forza delle zone dove invece il saldo demografico è ancora in attivo? Nel Fermano solo Porto Sant’Elpidio e Altidona hanno nell’ultimo decennio un segno più. Per il sindaco Nazareno Franchellucci, «il dato va letto sotto diversi punti di vista. Porto Sant’Elpidio da alcuni anni pone delle caratteristiche che la rendono una città interessante – nota il primo cittadino –. Un aspetto importante è senza dubbio quello dei prezzi sostenibili, sia per affittare o acquistare casa, sia del costo della vita in generale. C’è poi un elemento occupazionale trasversale, legato al terziario, alle attività commerciali, c’è tutto il tessuto artigianale, non solo elpidiense, ma anche del circondario, che può offrire delle opportunità».


Le doti


Secondo il primo cittadino «in parte ci sono persone che hanno conosciuto la nostra città, apprezzandone la vivibilità, il benessere e le infrastrutture, scegliendo ed hanno scelto di venirci a vivere. Credo che il nostro territorio abbia un punto di forza notevole che è quello dei servizi alle famiglie, un elemento da non sottovalutare, spesso determinante per chi ha dei bambini».

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