Semaforo verde al biodigestore nel Fermano: la conferenza dei servizi ha concesso l’autorizzazione

Un biodigestore
Un biodigestore
di Chiara Morini
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Venerdì 4 Febbraio 2022, 07:15

FERMO - Si è conclusa in Provincia la conferenza dei servizi ed è arrivata l’autorizzazione ambientale per il futuro biodigestore, per il quale il comune di Fermo si appresta a partecipare ad uno dei bandi per poter attingere a eventuali finanziamenti a valere sui fondi del Pnrr. La scadenza è fissata per il 14 febbraio, data entro la quale sarà l’Asite a presentare domanda con il progetto per concorrere al finanziamento.

Sarà infatti l’azienda, in quanto gestore del servizio rifiuti ed igiene urbana, a occuparsi delle pratiche, dopo che il sindaco, con un decreto, ha delegato la stessa società. L’iter per la realizzazione del biodigestore, di fatto è partito nel 2019, quando il Comune ha avviato le pratiche per realizzare l’impianto. Quindi i tempi tecnici procedurali e la risposta positiva all’impianto, arrivata dalla Provincia qualche giorno fa. Nel frattempo, ricorda l’assessore all’ambiente Alessandro Ciarrocchi, «abbiamo interloquito con le associazioni ambientaliste e con le commissioni comunali». Questo per illustrare il progetto. Come ha ricordato lo stesso assessore Ciarrocchi nell’ultimo consiglio comunale, «non c’erano state perplessità ambientali».

Segno quindi che il progetto può essere un buon investimento. «Si riduce il ciclo dei rifiuti – spiega –, e di conseguenza diminuiscono le emissioni di origine, e si può operare un buon recupero energetico, attraverso la produzione di biogas e biometano dai rifiuti organici». Tradotto: in discarica finiscono meno rifiuti, e poi, «l’azienda potrà immettere sul mercato il biometano prodotto». Una questione che si avvicina anche alla tematica economico-finanziaria, sulla quale c’erano dubbi sull’eventuale capacità aziendale di poter sostenere l’investimento, 20 milioni di euro, tanto serve per avere il biodigestore. L’amministrazione punta tutto sui fondi del Pnrr, perché, puntualizza l’assessore all’ambiente (che ha anche la delega alle partecipate), «sarebbe ovviamente un investimento a costo zero. Ma nel caso non si riuscisse, c’è la possibilità di avere degli incentivi statali, e poi c’è, ricordo, anche la possibilità di attingere a finanziamenti della cassa depositi e prestiti, a tassi agevolati. E magari anche in pre-ammortamento». Non solo biodigestore però, perché, chiude Ciarrocchi, «proveremo, in parte, a chiedere fondi Pnrr anche per l’ammodernamento delle isole tecnologiche per il conferimento dei rifiuti».

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