Come si allestisce un palcoscenico: gli studenti a lezione di scenografia

Come si allestisce un palcoscenico: gli studenti a lezione di scenografia
Come si allestisce un palcoscenico: gli studenti a lezione di scenografia
di Chiara Morini
3 Minuti di Lettura
Venerdì 26 Febbraio 2021, 06:45

FERMO  - Giovani scenografi crescono dietro le quinte: sono gli studenti dell’indirizzo di scenografia del Liceo Artistico Preziotti-Licini di Fermo che hanno da poco iniziato il progetto formativo dal titolo proprio di “Dietro le Quinte: dal laboratorio al palcoscenico”. Un’idea nata non oggi, ma frutto dell’esperienza e della collaborazione tra l’istituto e l’associazione Incontri d’Opera, di cui è direttore artistico Paolo Santarelli. 


Proprio il regista artefice del format teatrale nato a Porto San Giorgio, e poi esportato anche fuori Comune e fuori Provincia: l’ascolto guidato di un’opera lirica.

Spiegazioni e poi attori/cantanti che indossano costumi d’epoca che arrivano direttamente dalla collezione dell’associazione. La prima lezione si è svolta nell’aula Corrina della scuola di Fermo: studenti opportunamente distanziati e dotati di mascherina hanno assistito alla prima lezione di Paolo Santarelli. «In cattedra eravamo io e la dirigente scolastica Anna Maria Bernardini – e i ragazzi hanno seguito con attenzione le spiegazioni date riguardo ai costumi. Di fronte avevano creazioni originali di scena, delle opere “Suor Angelica” e “Manon Lescaut” di Giacomo Puccini, e de “La Traviata di Giuseppe Verdi”. Sono state queste, infatti, le opere liriche analizzate durante la lezione».

Ora si va oltre, proseguendo su un sentiero tracciato già prima che arrivasse il Covid. Studenti del corso di scenografia, infatti, hanno già frequentato, negli anni scorsi, il teatro comunale di Porto San Giorgio, sia come figuranti in scena durante alcune rappresentazioni, sia come giovani artisti che hanno realizzato scenografie per gli spettacoli. «Pandemia permettendo ora i ragazzi seguiranno il resto degli incontri nel teatro sangiorgese – prosegue Santarelli – con stoffa e metallo metteranno su la scenografia per la Manon Lescaut che doveva essere rappresentata prima del lockdown dell’anno scorso, con la collaborazione degli operatori del teatro». 


Davvero belle e positivamente impressionanti quelle che negli anni scorsi, con l’aiuto di tecnici e docenti, i ragazzi hanno realizzato per le passate stagioni teatrali in cui sono stati coinvolti. «Le classi di scenografia, con queste attività formativo/laboratoriali che proseguiranno nei prossimi tre mesi, a partire da marzo, hanno una buona opportunità – chiude Santarelli – del teatro emerge il lato non solo di intrattenimento, ma anche quello formativo». 

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