Fermo, aggressioni e rapine, 7 denunce: identificati i clandestini violenti

Fermo, aggressioni e rapine, 7 denunce: identificati i clandestini violenti
Fermo, aggressioni e rapine, 7 denunce: identificati i clandestini violenti
di Sonia Amaolo
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Giovedì 18 Giugno 2020, 06:25

FERMO - Nordafricani, clandestini e spacciatori, sono loro a dare filo da torcere alle forze dell’ordine in questi ultimi mesi, ma i carabinieri di Porto San Giorgio e Montegranaro hanno messo un po’ d’ordine nelle ultime 48 ore tra arresti e denunce, e c’è di mezzo un italiano. Non si può dire che, per delinquenza, siano alti i numeri del fermano. Sono sempre gli stessi ad agire e la sfilza di reati, per loro, si allunga come la lista della spesa settimanale. Uno spacciatore marocchino, più volte evaso dai domiciliari, è stato arrestato e sette extracomunitari, irregolari, sono stati denunciati per rapina o aggressione, mentre un esercente italiano è stato denunciato per falsa testimonianza.

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Quattro, tra i denunciati, erano quelli dell’aggressione al transgender a Lido Tre Archi, avevano usato un tirapugni e spray al peperoncino in due occasioni: il 25 maggio e il 2 giugno. Altri tre avevano rapinato un connazionale, rubandogli il telefonino. Fondamentali sono state le telecamere, per ricostruire i fatti, oltre alle testimonianze.
 
L’Arma ha voluto vederci chiaro subito, senza perder tempo, su certi episodi che si erano verificati di recente lungo la costa, in particolare a Lido Tre Archi. In breve i militari sono arrivati ai nordafricani irregolari e senza fissa dimora, quindi difficili da scovare. Le divise hanno seguito la scia di violenze oltre a visionare le immagini dei sistemi di videosorveglianza. I residenti collaborano sempre più volentieri con i carabinieri, si sentono tutelati e protetti da loro e, di conseguenza, i risultati arrivano. I militari di Porto San Giorgio hanno così potuto denunciare tre clandestini pregiudicati che avevano rapinato un algerino in un locale della costa, sottraendogli il cellulare. Non è stato facile arrivare ai rapinatori proprio perché non erano schedati. Sono state utili le telecamere del locale e quelle pubbliche, che li avevano inquadrati in faccia. 
Le indaginI
Da lì era partita tutta l’attività d’indagine. Con loro è stato denunciato anche l’italiano, titolare del locale dove si era svolta la rapina, l’uomo è accusato di favoreggiamento per aver reso false dichiarazioni, ostacolando di fatto l’identificazione dei rapinatori. Sempre i carabinieri di Porto San Giorgio hanno denunciato i quattro aggressori del transgender picchiato sotto casa a Lido Tre Archi. Anche in questo caso è stata fondamentale la videosorveglianza per identificare i tre tunisini e l’algerino picchiatori. Anche loro clandestini e pluripregiudicati, avevano percosso la vittima procurandogli lesioni guaribili in 10 giorni. I quatto sono stati denunciati per concorso in lesioni aggravate. A Montegranaro invece uno spacciatore marocchino è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione. L’uomo era agli arresti domiciliari ma, durante i controlli, non era mai stato trovato in casa. Denunciato per evasione, il tribunale di sorveglianza ha revocato i domiciliari per il pusher, che è stato subito accompagnato al carcere di Fermo.

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