Fermo, dieci anni di violenze
Moglie e figli lo denunciano

Fermo, dieci anni di violenze Moglie e figli lo denunciano
2 Minuti di Lettura
Giovedì 5 Ottobre 2017, 06:05
FERMO - Dieci anni di aggressioni e violenze, di prevaricazioni domestiche e, in alcuni casi, botte. Una vita infernale quella descritta per filo e per segno in una documentata denuncia da una donna e dai suoi figli adolescenti, tutti residenti a Fermo da cui è partita un’indagine per stalking e l’immediata emissione di un’ordinanza con la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare per un cinquantenne, da qualche giorno ospite di amici. Domani dinanzi al Gip Leopardi il suo interrogatorio a cui assisterà anche il difensore, l’avvocato Giacomo Galeota. 

L’uomo è accusato dalla moglie di aver tenuto fin dal 2006 una condotta violenta e prevaricatrice sia fisicamente che verbalmente nei suoi confronti. Secondo l’accusa, l’uomo la rimproverava se, ad esempio, lei gli faceva presente di mantenere l’intera famiglia con il suo solo lavoro, picchiandola e alzando la voce contro di lei. In un’occasione l’uomo l’avrebbe anche afferrata per i capelli facendole sbattere il capo sul pavimento e trascinandola a terra. Non solo violenze presunte contro la moglie ma anche contro i figli. A inizio settembre, ad esempio, il ragazzo sarebbe stato colpito da un pugno al volto mentre la figlia minore avrebbe subito la condotta psicologicamente violenta del padre per anni, padre che alzando la voce contro di lei le impediva di parlare riducendola in uno stato di prostrazione fisica e morale. Nel corso della lite familiare, avvenuta a fine estate, l’uomo avrebbe sferrato un pugno anche contro la sorella provocandole un trauma guaribile in tre giorni. Nella denuncia si sottolineano comunque l’abitualità delle condotte di sopraffazione fisiche, verbali e psicologiche che si sarebbero acuite nell’ultimo anno e che costituiscono i gravi indizi di colpevolezza che hanno indotto il Gip ad emettere una misura cautelare. 

L’acuirsi dello scontro all’interno del nucleo familiare culminato nell’ultima lite violenta, sarebbe legato alla volontà dell’uomo di far rientro nel paese di origine contro la volontà di tutto il nucleo familiare. Domani mattina è fissato l’interrogatorio dal Gip. «In realtà - spiega il legale dell’uomo, l’avvocato Giacomo Galeota - il mio assistito non voleva fare del male a nessuno della sua famiglia. Anche il pugno alla sorella in realtà non sarebbe un pugno ma il tentativo di allontanarla, non voleva farle del male. E’ dispiaciuto per la situazione che si è creata, non voleva e fin da subito si è detto pronto a modificare il suo atteggiamento all’interno delle mura familiari».
© RIPRODUZIONE RISERVATA