Terza corsia o arretramento? La Regione spinge per l'A14: «Tavolo di lavoro per accorciare i tempi»

Terza corsia o arretramento? La Regione spinge per l'A14: «Tavolo di lavoro per accorciare i tempi»
di Francesca Pasquali
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Novembre 2021, 08:45

FERMO - Un tavolo di lavoro per decidere come smaltire i materiali di scavo della terza corsia. Gioca d’anticipo la Regione. E, incrociando le dita per l’ok del ministero, pensa già ai lavori. La proposta l’ha avanzata Francesco Baldelli. L’assessore alle Infrastrutture, ieri mattina, ha partecipato a un incontro con Autostrade per l’Italia. Incentrato sul futuro del tratto Porto Sant’Elpidio-Pedaso-San Benedetto il secondo tempo del summit, a cui Baldelli ha preso parte a distanza perché in isolamento volontario, dopo la scoperta della positività del collega di giunta Guido Castelli.


Due le opzioni sul tavolo: l’ampliamento dell’attuale tracciato e l’arretramento della sola carreggiata verso sud. «Entrambe le ipotesi – spiega l’assessore – comportano problemi gestionali durante l’esecuzione dell’opera, a partire dallo smaltimento del materiale di scavo. Un problema che in passato ha provocato la sospensione di cantieri per lunghi mesi». Eventualità che l’assessore vuole evitare. Da qui la proposta del tavolo di lavoro interno alla Regione per «individuare la migliore modalità di smaltimento del materiale di scavo». La palla, adesso, è in mano al Ministero delle infrastrutture che dovrà decidere se autorizzare e finanziare prima il progetto, poi i lavori. «Abbiamo creato una seconda possibilità per la realizzazione di un’opera indispensabile, dopo gli errori del passato che hanno condannato il sud delle Marche a due corsie. Ora, dobbiamo lavorare insieme per non perdere questo ulteriore treno, perché non ne passeranno altri per i prossimi decenni», dice Baldelli. Che chiede al governo «di velocizzare i suoi tempi decisionali».


Ieri, in autostrada è stata un’altra giornata di passione, ma ormai non fa quasi più notizia.

L’incidente, questa volta, anziché nel solito tratto a sud di Pedaso, è avvenuto tra Porto Sant’Elpidio e Civitanova, verso nord, con un’ambulanza che ha investito un pedone. L’incidente ha creato fino a quattro chilometri di coda e ne riferiamo nell’altra pagina.


Nel senso opposto di marcia, i problemi si sono come sempre concentrati tra Pedaso e San Benedetto, dove, anche a causa della pioggia battente, per buona parte della giornata, si sono registrati file e rallentamenti. Intanto, l’odissea dell’A14 infiamma il dibattito politico anche a livello più locale. A Porto San Giorgio ne discute, come abbiamo riferito nei giorni scorsi, la seconda commissione consiliare che s’è riunita allargata a costruttori, albergatori e ambientalisti.

«L’ipotesi dell’arretramento è quella su cui potrebbero convergere quasi tutti», spiega la presidente Catia Ciabattoni. La commissione tornerà a riunirsi per redigere un documento che sarà presentato in Consiglio comunale. Sul fronte opposto si schiera Rifondazione Comunista. «Il riaccendersi della discussione sull’arretramento dell’A14 – scrive il segretario della federazione di Fermo, Alessandro Fortuna – ci ricorda come a Porto San Giorgio le elezioni amministrative siano alle porte. La compattezza e la trasversalità dello schieramento favorevole all’arretramento ci ricorda anche che quando si parla di grandi opere gli intrecci tra politica e interessi particolari sono complicati da districare».


La critica non risparmia i sindaci dell’interno che, «in nome di un’ideologia sviluppista d’altri tempi, manifestano entusiastico apprezzamento per il progetto», quando «il nostro entroterra ha bisogno di progetti di dimensioni ridotte e dalla forte domanda sociale». Da qui l’appello a cittadini e associazioni ambientaliste a farsi sentire e la proposta di «chiedere ai 170mila abitanti della provincia cosa ne pensano».

© RIPRODUZIONE RISERVATA