Dissesto idrogeologico, Di Ruscio
accusa Provincia e Regione

Dissesto idrogeologico, Di Ruscio accusa Provincia e Regione
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Giovedì 31 Luglio 2014, 21:33 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 11:52
FERMO - Tanti soldi, milioni di euro sprecati per non produrre niente. E' la dura denuncia contro la Provincia. “Non posso che esprimere il mio disappunto nel constatare che nonostante i tanti milioni di euro spesi dalla Provincia di Fermo ad ogni precipitazione puntualmente si riscontrano vistosi fenomeni erosivi dei fiumi e colate di terreno. Potremmo dire: era già tutto previsto! Ma a poco serve”. Parole amare ma anche dal sapore della denuncia quelle dell’ex sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio, candidato alla guida della provincia e oggi consigliere d’opposizione.

“Quello che dispiace constatare è l'inerzia dei soggetti deputati al controllo e che erogano somme rilevantissime utilizzate in modo improduttivo. Negli anni scorsi abbiamo contestato due fatti. Il primo l'utilizzo improrio delle procedure della "somma urgenza" per una tipologia di lavori che urgenti non erano e non mi stancherò mai di ripetere che la procedura di somma urgenza viene utilizzata per rimuovere un pericolo reale ma non per realizzare una intera opera pubblica; affermare, come nel caso in questione, che tutti i fiumi rappresentavano un pericolo per la pubblica incolumità significa autodenunciare la propria inerzia (da parte della Provincia), significa affermare che per decenni nulla è stato fatto per salvaguardare il territorio se non autorizzare l'escavazione di ghiaia dal letto dei fiumi. La seconda contestazione riguarda la tipologia di lavori effettuati, inutili per la risoluzione del problema del rischio idrogeologico. Ricordo, a tal proposito, la puntuale interrogazione del Vicepresidente della Provincia Bruno Belleggia dell'8 aprile 2011, alla quale hanno fatto seguito comunicati stampa e segnalazioni alle autorità competenti; in particolare, domandava come potevano essere dichiarati lavori di somma urgenza se iniziati dopo tre mesi e con una generica dicitura lavori di pulizia alveo e ricentramento dei corsi d'acqua".

"Per essere propositivi, nella speranza che qualcosa veramente cambi nel nosrto Paese e nella nostra Provincia di Fermo, espongo quanto segue: Già alla fine del 1800 ed inizio '900 la gestione e tutela del territorio rappresentava una priorità del nostro Paese. Nel ventennio fascista furono emanate le norme che ancora oggi, seppur applicate in modo improprio, stanno alla base delle azioni necessarie alla tutela del territorio. Rispetto al secolo scorso le cose sono cambiate: le precipitazioni sono di breve durata, più intense e localizzate su parte del territorio in modo disomogeneo (cambiamenti climatici); l'urbanizzazione ed i disboscamenti hanno diminuito la capacità dei terreni di trattenere l'acqua piovana che scorre a valle più velocemente provocando danni ingenti; la modifica dell'agricoltura nel senso che l'abbandono delle stalle e quindi l'assenza delle letamazioni ha ridotto la capacità di ritenzione idrica dei terreni, l'eliminazione di piante, filari, prati, accompagnata alla drastica diminuzione della presenza umana e delle pratiche per la regimazione delle acque ecc. ha accentuato i fenomeni suddetti".

"Penso che stando così le cose saremo tutti d'accordo nell'affermare che questi nuovi problemi non possono essere affrontati con le tecniche di ieri e, purtroppo, l'amara e triste realtà di questi giorni conferma questo semplice ragionamento. D'altronde dal 2011, ogni anno assistiamo alla caduta di qualche ponte (due lungo l'Ete ed uno lungo l'Aso). I cambiamenti di questi anni necessitano di un nuovo e diverso approccio per aumentare la resistenza del nostro territorio. Quando suggerivo al presidente Cesetti ed all'assessore Marinangeli di utilizzare parte di tutti quei milioni di euro, purtroppo spesi per interventi inefficaci, per la realizzazione lungo l'asta del fiume Ete Vivo di n. 3 bacini di laminazione delle piene, per raccogliere l'acqua in eccesso in queste vasche artificiali evitando danni al territorio a causa di esondazioni incontrollate, suggerivo qualcosa che viene già attuato in Italia e che in Olanda, Paese che ha strappato alle acque il 50 per cento del proprio territorio, sono tecniche applicate da decenni. Anzi, in Olanda, tali interventi sono diventati strumenti valorizzazione turistica, economica ed occupazionale!".

"Se la provincia di Fermo è nuova lo deve essere non a parole o anagraficamente, ma con la sostanza, con un nuovo modo di operare rispetto al passato. Continuare a spendere milioni di euro così come fatto dalla Provincia di Fermo rappresenta una offesa al territorio! Meraviglia l'inerzia delle autorità di controllo (tutte). Come diceva Einstein: 'Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno a guardare'. A buon intenditore...".



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