Terrenzi gioca d'anticipo e schiva la crisi
La presidenza del consiglio alla minoranza

Terrenzi gioca d'anticipo e schiva la crisi La presidenza del consiglio alla minoranza
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Giovedì 8 Maggio 2014, 23:19 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 09:32
SANT'ELPIDIO A MARE - Rischiava di finire sotto nel consiglio comunale di stasera, cos il sindaco ha schivato e incassato il colpo. Presidenza del consiglio comunale alla minoranza. La mossa del sindaco Alessio Terrenzi arriva in serata, al termine di un giorno di tensione, incontri e trattative. Un tentativo di salvare una coalizione che si presenterà stasera alle 21.30, al consiglio comunale in cui andrà votato il nuovo presidente, sull'orlo della crisi. Il primo cittadino proporrà il civico Alberto Valentini, candidato sindaco del centrodestra nel 2012, sullo scranno più alto dell'aula. "In campagna elettorale avevamo annunciato l'intenzione di assegnare la presidenza ad un membro di minoranza - ha spiegato Terrenzi - Valentini può essere quella giusta. Ringrazio l'ex Idv, Centro Democratico, Democratici e Popolari che, malgrado esistesse un accordo per la rotazione, hanno condiviso la mia proposta ed hanno ceduto ciò che gli spettava. Rinunciano a qualsiasi carica, segno di maturità politica e di buonsenso: per questo non posso che ringraziarli. Questo è un importante passo verso il cambiamento della politica. Credo che Valentini, per impegno, serietà e correttezza, sia la persona più adatta". Sapeva, Terrenzi, che se fosse andato alla conta dei voti avrebbe probabilmente perso. Il resto della maggioranza era indirizzato a proporre per la presidenza Fabio Conti, o in alternativa Giuseppe Perini di Centro democratico. Ma la minoranza era pronta a far quadrato su Valentini, che avrebbe trovato anche i voti di Partecipazione democratica.

Il sindaco ha ceduto su una delle richieste formulate dalla sua lista, da mesi in fibrillazione. Il gruppo dell'ex presidente Matteo Verdecchia, martedì sera, gli ha posto un aut aut: cambiamenti radicali oppure addio, e la sera dopo non ha partecipato ad un'interpartitica con le altre forze di maggioranza. "Non c'è da dire di più di quanto ripetiamo da fine 2013 - commentava ieri mattina il coordinatore di Partecipazione Franco Belletti - Noi chiediamo una svolta, altrimenti tutte le cose dette negli ultimi mesi sull'esigenza di un cambio di passo, sarebbero solo chiacchiere. Dal sindaco ci aspettiamo un segnale forte, e se non arriva, faremo le nostre valutazioni. Non possiamo passare 5 anni a rimorchio delle decisioni degli altri senza avere voce in capitolo".

Ora un segnale è arrivato, ma basterà a rasserenare gli animi? Partecipazione democratica ha chiesto anche una revisione sostanziale della giunta. In pole position, in caso di accoglimento, ci sono Verdecchia ed Alessio Pignotti. Ieri si sono rincorse addirittura voci sull'azzeramento dell'esecutivo e sulla possibilità che il sindaco si presenti stasera in aula senza assessori. Lo fece 7 anni fa Giovanni Martinelli, come ultimo tentativo per evitare la sfiducia. Non ci riuscì. Corsi e ricorsi storici: all'epoca a condannare il primo cittadino furono i consiglieri del gruppo Lattanzi, che si sentivano relegati all'angolo nelle scelte dell'amministrazione. Oggi le parti sono invertite. I Democratici e popolari sostengono convinti Terrenzi, quelli di Partecipazione gli contestano di ascoltare solo il vicesindaco e il suo gruppo.
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