"Questa nuova giunta è illegittima"
e il sindaco bacchetta Dc e Lattanziani

"Questa nuova giunta è illegittima" e il sindaco bacchetta Dc e Lattanziani
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Martedì 30 Dicembre 2014, 16:29 - Ultimo aggiornamento: 17:10
SANT'ELPIDIO A MARE - Sconfessano il lavoro del primo cittadino ma non aprono la crisi, attendono di essere cacciati. E il sindaco replica duro. "Questa giunta è illegittima". E' il messaggio di Democratici e popolari e Democrazia cristiana, insieme questa mattina per ribadire la contrarietà al nuovo esecutivo, allargato al Pd, varato dal sindaco Alessio Terrenzi. Presenti il vicesindaco Franco Lattanzi e il coordinatore provinciale Dc Stefano Ravagnani, al completo il gruppo consiliare dei Dp, il capogruppo Dc Giuseppe Perini. Assenti per motivi di lavoro i consiglieri Simone Diomedi e Massimo Cognigni, che però "smentiscono spaccature, siamo compatti e ribadiamo la contrarietà all'allargamento al Pd". Non c'è una sfiducia all'orizzonte: "Voteremo caso per caso" annunciano i consiglieri.

"Questa coalizione può arrivare a fine legislatura senza il bisogno di nessuno - sostiene Perini - ma il sindaco deve lasciare il giusto spazio agli assessori, non può pensare di fare tutto lui". "Questa giunta è illegittima, è un monocolore Pd - attacca Ravagnani - Il Pd ha perso le elezioni e non ha titolo per amministrare. Se proprio Terrenzi aveva bisogno di un partito a cui appoggiarsi, potevamo aprire al centrodestra".



LA REAZIONE

E poco più di un'ora dopo è arrivata secca la replica del sindaco Terrenzi: “Ho fatto la mia scelta e credo che sia il momento di finirla con le polemiche”. Il sindaco, Alessio Terrenzi, all’indomani dell’ufficializzazione della nuova giunta, interviene in modo deciso in merito all’attuale situazione politico-amministrativa venutasi a creare in città. “Se i Democratici e Popolari hanno intenzione di andare avanti nell’amministrare la città, così come hanno più volte ribadito, credo che debbano abbassare i toni e smetterla con frasi denigratorie che non sono più disposto ad accettare”. Terrenzi è categorico e richiama all’ordine. “La scelta sta a loro, oggi hanno l'occasione di ricomporre quello che si è rotto diversi anni fa oppure, se non accettano le mie scelte, hanno lo strumento per poter far sentire la loro voce: presentino una mozione di sfiducia, come primi firmatari e senza appellarsi ad altre forze politiche come paravento: abbiano il coraggio di farlo assumendosene la responsabilità – aggiunge Terrenzi – tutto ciò che dicono avrebbe senso solo nell’ottica di una mozione di sfiducia altrimenti sono tutte parole al vento che a poco servono. Poi si andrà in consiglio comunale e ci sarà la conta. Io ho la maggioranza per cui non sono io che devo fare qualche cosa: io continuo a governare e lo faccio con la mia nuova squadra. A questo punto, o si decidono a procedere con una mozione di sfiducia oppure non voglio sentire più una parola: facciano un atto di coraggio e si mettano in gioco in prima persona così la città tutta saprà chi ha votato in consiglio comunale per mandare a casa Terrenzi e quale sia la maggioranza e l’opposizione. Si assumano la loro responsabilità come io mi sto assumendo la mia nel concretizzare questo allargamento”. In riferimento, poi, a quanto dichiarato dai Democratici e Popolari sulla loro permanenza in giunta in veste di controllori, Terrenzi non si dice meravigliato. “Non mi meraviglia il fatto che Lattanzi dica che resta solo per votare contro o astenersi… onestamente non è un atteggiamento che mi è nuovo – aggiunge Terrenzi – dicono che ho tradito il patto con gli elettori: se così è, me ne scuso ma è proprio per via del loro comportamento… Lattanzi dice che non sono più il suo sindaco: si sbaglia, è nella mia squadra ed il suo sindaco sono io. Il punto è un altro, è lui che non può essere il mio vice dopo tutte le dichiarazioni e denigrazioni fatte in questi giorni ed in precedenza. Circa il fatto che alcuni assessori non erano legittimati dal voto popolare, l’anomalia non sta in questo ma nel fatto che persone da me scelte con incarico fiduciario votavano contro i progetti del sindaco, contro i progetti di chi ha riposto fiducia in loro”.











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