Affari e turismo nella terra delle scarpe: «Con il Covid è dura, ma siamo già pronti per ripartire»

il patron della Nero Servizi Enrico Gismondi
il patron della Nero Servizi Enrico Gismondi
di Massimiliano Viti
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Lunedì 9 Novembre 2020, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 10:53

MONTE URANO -  Il sogno nel cassetto è quello di un collegamento aereo extralusso Montegiorgio-Milano ma ora ci sono altri problemi da affrontare. Nero Servizi è un’azienda nata nel 2012 che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel settore della mobilità, viaggi, trasferimenti, attività alle quali il patron Enrico Gismondi ha saputo abbinare servizi di accoglienza.

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Il soggiorno di Oliver Stone a Fermo è stato gestito da Nero Servizi così come quello degli artisti di RisorgiMarche, solo per fare due esempi.

E poi c’è il turismo estivo e il mondo del lavoro. La gestione del buyer estero che arriva all’aeroporto di Falconara, ad esempio. Prenderlo, portarlo in azienda, a cena, in hotel e la mattina seguente assecondarlo in base ai suoi programmi. Ma quando contattiamo Gismondi, tutti i 24 mezzi a disposizione sono fermi. «Da fine febbraio fino abbiamo lavoricchiato solo durante l’estate. In questo periodo sto ricevendo solo cancellazioni, tra eventi, cerimonie e viaggi aziendali. Credo che finiremo l’anno con un calo del 70% dei ricavi. E ci è andata anche bene» osserva l’imprenditore monturanese. Prima della pandemia Nero Servizi era un’azienda in piena espansione, che aveva puntato molto sul turismo estivo per crescere ancora e con progetti che sono rimasti o nel cassetto o in stand by. Uno di questi ha come obiettivo l’allestimento di una piattaforma digitale del noleggio a livello regionale. Creare, con l’adesione di altre aziende, una sorta di radiotaxi per il noleggio. Un’altra idea è quella far diventare un viaggio di lavoro un soggiorno esperienziale: una volta terminato il meeting di lavoro in azienda, il businessman diventa turista ed è voglioso di godersi il territorio.

«Ma il sogno più grande è un collegamento aereo Montegiorgio-Milano. Un’ora di volo per un viaggio di affari, con un servizio di alta gamma» ci spiega Gismondi: «Se n’era cominciato a parlare attraverso incontri esplorativi ma poi si è fermato tutto. Sono tutti progetti e intenzioni che conto di riprendere alla fine della pandemia». Ma come cambierà il settore? La prima risposta porta al digitale. Se oggi non si può fare a meno della videochiamata, domani questa abitudine potrebbe non sparire del tutto per cui verranno effettuato solo quei viaggi reputati strettamente necessari.

«Almeno per la manifattura credo che la presenza sia fondamentale. È difficile comprare scarpe viste dallo schermo» risponde Gismondi. «Ma invece di venire 4 volte in un anno nelle Marche, il buyer verrà solo due volte. Ecco che entra in gioco l’esperienza che vive in questo territorio: come mangia, come dorme, cosa può vedere a livello culturale. Credo che una sinergia tra il turismo e il mondo produttivo non sia più derogabile».

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