FERMO - Strade deserte nei giorni di festa passati in cattività ma, a dispetto della circolazione ai minimi, gli interventi a sirene spiegate non sono mancati. C’è stato un bell’impegno delle forze dell’ordine nella seconda Pasqua chiusi in casa.
«C’è stato tanto movimento perché ci sono tanti positivi da portare all’ospedale» dice la Croce Verde di Fermo ma le ambulanze, unite alle pattuglie di polizia o carabinieri, sono intervenute per altro, non per i controlli anti-contagio. Gli interventi negli appartamenti e in strada, che ci sono stati, si spiegano con il fatto che sono saltati i nervi ai fermani. Non sono mancate le situazioni limite, fuori dall’ordinario. Le operazioni che hanno visto impegnati Questura, Arma, Guardia di finanza, Vigili del fuoco sono lì a testimoniare che non è più sostenibile il lockdown.
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L’episodio
Sabato sera a Porto Sant’Elpidio c’è stato un caso eclatante che ha rischiato di finire in tragedia. Una strada è stata addirittura transennata e sono stati momenti di paura per i residenti fino a mezzanotte.
Il commento
«Si perde il controllo – spiega Cristina Marinelli, psicologa e psicoterapeuta con studio in via Trieste a Fermo (nella foto) –: siamo sottoposti a stress continuo, siamo in costante stato di iper-vigilanza e crolla il sistema di supporto. Avviene come con il terremoto, c’è l’usura delle risorse cerebrali, un collasso sul piano cognitivo. Devono riaprire le scuole ma anche le attività perché non è più sostenibile questo stato di angoscia, di frustrazione, di impotenza. Con la campagna di vaccinazione bisogna tornare alla vita normale, alle relazioni».