Il virus dilaga al Murri, l'ira del direttore della prevenzione: «Comportamenti sbagliati dentro e fuori l’ospedale»

Un reparto di rianimazione
Un reparto di rianimazione
di Francesca Pasquali
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Venerdì 15 Gennaio 2021, 09:28

FERMO - Sale a 80 il numero dei sanitari contagiati al Murri. L’ospedale alle prese con la sanificazione dei reparti “sporchi” si interroga sui focolai scoppiati lo scorso fine settimana, che avevano portato a 107 il numero di pazienti positivi.

Cos’è successo al Murri?

Trend giorno per giorno dei contagi

 

Com’è stato possibile che più reparti si siano contagiati? E, soprattutto, com’è riuscito il Covid, con le visite ai malati vietate da un pezzo, a dilagare tra sanitari e pazienti, mettendo a rischio l’operatività della struttura? 

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Le ipotesi
Le ipotesi sono diverse. C’è chi dà la colpa ai tamponi rapidi che, al pronto soccorso, hanno sostituito quelli molecolari al momento del ricovero, chi punta il dito contro i tagli al personale e i turni massacranti a cui, da mesi, è costretto e chi sospetta che, una volta vaccinati, medici e infermieri si siano “rilassati”, allentando gli scrupolosi protocolli di protezione. «Dovremo capire cos’è successo – spiega il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 4, Giuseppe Ciarrocchi –, partendo dai reparti in cui si sono sviluppati i focolai.

Abbiamo gli strumenti per farlo. Quel che è certo è che le misure di protezione individuali sono state un po’ allentate, fuori e dentro l’ospedale». Sul tavolo degli imputati ci sono gli spogliatoi, dove il personale si cambia e dove un attimo di distrazione può giocare brutti scherzi. Dopo i trasferimenti dei giorni scorsi, ieri i ricoverati positivi al Murri erano 85 (32 in Malattie infettive, 6 in Terapia intensiva, 20 in Medicina Covid 1, 24 in Medicina Covid 2, 2 in Pronto soccorso, 1 in Zona grigia). Continuano, intanto, le vaccinazioni del personale sanitario. Anche se, con più focolai in corso, per Ciarrocchi, la situazione non è ottimale. «Va raffreddata», dice. «L’ideale – aggiunge – sarebbe vaccinare con una bassa circolazione virale. In caso contrario, si rischia di vaccinare soggetti con la malattia in circolazione, con un’efficacia ridotta». «Qualcuno di coloro che si sono ammalati – prosegue – aveva fatto il vaccino. La speranza è che, per loro, si attenui il decorso clinico della malattia». Parte oggi la consegna delle fiale nelle 17 strutture protette del Fermano. Le case di riposo pubbliche e private ne riceveranno 840, le Rsa 90. Le consegne andranno avanti fino a martedì prossimo.


Le erogazioni
«I quantitativi erogati a ogni struttura – fa sapere l’Av4 – saranno forniti in base al numero di adesioni pervenute nei giorni scorsi». Fino all’altro ieri, le vaccinazioni eseguite nell’Av4 erano 1.295, quelle per il personale dipendente Asur e i medici della Av4 1.181, quelle per Villa Verde 114. Tra oggi e domani è prevista la somministrazione di altre 162 dosi. Sabato e domenica saranno eseguite altre due sedute, per un totale di 450 vaccinazioni per operatori sanitari, farmacisti, dipendenti e volontari delle pubbliche assistenze. Nelle celle frigorifere dell’ospedale ci sono 269 flaconi, che corrispondono a 1.614 dosi. Torna, intanto, a crescere la curva dei contagi. Ieri, nel Fermano, sono stati registrati 66 nuovi casi. In aumento anche il numero delle persone in quarantena, che ieri erano 1.542 (+25), di cui 214 sintomatiche (+8). Monsampietro Morico, Monte Rinaldo, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Montefalcone, Ortezzano e Smerillo sono gli unici Comuni della provincia “Covid-free”. 


La diffusione
Con 322 positivi, Fermo è il Comune con più contagi. Seguono Porto Sant’Elpidio con 298, Sant’Elpidio a Mare con 117 e Porto San Giorgio con 114.

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