Al Murri crescono i contagiati. Mancano medici, parte il piano per il trasferimento dei pazienti: 23 a San Benedetto

E' iniziato il trasferimento dei pazienti dell'ospedale Murri di Fermo
E' iniziato il trasferimento dei pazienti dell'ospedale Murri di Fermo
di Francesca Pasquali
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Martedì 12 Gennaio 2021, 05:20

FERMO L’emergenza Covid scoppiata al Murri infiamma il dibattito politico. I reparti contagiati e il pronto soccorso al collasso diventano oggetto di scontro su più livelli, dai banchi del Consiglio comunale a quelli della Regione. Il la l’ha dato il sindaco Paolo Calcinaro che ha usato i social per dire la sua sulla crisi dell’unico ospedale del Fermano.

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Il primo cittadino ringrazia «chi ogni giorno affronta un lavoro non facile in un momento molto delicato» e si augura che «la situazione sia rapida da risolvere o comunque migliorare».

I timori
Passa qualche ora e scoppia il putiferio. Il messaggio, che nel frattempo, ha raccolto centinaia di like, non piace a Renzo Interlenghi che chiede l’immediata convocazione della Commissione sanità e le dimissioni del suo presidente, Nicola Lucci. «L’emergenza Covid sta mettendo in ginocchio l’ospedale di Fermo. Il pronto soccorso è in estrema difficoltà e tutto il personale sta soffrendo. L’assemblea dei sindaci cosa sta facendo? Il sindaco di Fermo e i suoi collaboratori cosa stanno facendo?», si chiede il capogruppo di Fermo Coraggiosa. «Niente», la risposta che si dà. «Hanno fortemente voluto istituire la Commissione sanità – prosegue Interlenghi – e hanno imposto, quale presidente, il consigliere Lucci. Avevamo chiesto una maggiore collegialità e, soprattutto, che la gestione di questa delicatissima commissione fosse attribuita alla minoranza, ma così non è stato». A stretto giro arriva la replica, sempre a mezzo social, di Calcinaro. «Certa politica prova ad addossare responsabilità di focolai dentro l’ospedale al sindaco? Questa non è politica, è un tentativo, pure goffo, di speculazione».


La capitale
L’eco della crisi del Murri, dove è in corso il passaggio alla fase 3, con l’accorpamento del blocco chirurgico, è arrivata fino a Roma. Ce l’ha portata Francesco Verducci che chiede «un intervento immediato del governo regionale.

Serve una regia regionale – spiega il senatore Pd – che affronti immediatamente in ottica di sistema le grandi criticità legate all’emergenza Covid e alla violenza dei contagi di questa fase». Alla giunta Acquaroli, Verducci chiede l’utilizzo dei medici che si stanno formando ad Ancona in medicina generale e la possibilità, per gli specializzandi, di fare il tirocinio negli ospedali in difficoltà.


La situazione
«Non può esserci, a Fermo né in alcun altro ospedale delle Marche, una situazione di blocco a danno dei pazienti e del pronto soccorso. La Regione faccia fronte all’emergenza con interventi immediati, prima che sia troppo tardi», l’appello di Verducci. Che aveva anche auspicato di «rendere accessibili i reparti di Medicina Covid in ottica regionale». Richiesta, quest’ultima, subito accolta, con le Aree vaste 3 e 5 (Macerata e Ascoli) che, ieri, hanno dato la disponibilità a ricevere una parte dei pazienti del Murri. Ventitré i positivi già a San Benedetto, mentre si sta cercando una sistemazione per gli undici negativi bloccati in pronto soccorso di Fermo. L’ospedale, intanto, è in pieno riassetto. È in corso l’accorpamento delle aree chirurgiche al sesto piano del padiglione nuovo. Il quinto piano, liberato, diventerà Covid, con 29 posti letto. Lì andranno i tredici pazienti di Medicina 2, contagiati lo scorso fine settimana nel focolaio scoppiato nel reparto.


L’estensione del contagio
Positivi sono stati trovati anche tra i degenti di Chirurgia e Ortopedia. Più di quaranta, finora, i sanitari contagiati. Ieri sono risultati positivi al tampone molecolare altri otto infermieri e tre oss, che si aggiungono a quelli dei giorni scorsi. Le criticità non risparmiano il pronto soccorso, dove sarebbero una decina i sanitari positivi e dove, ieri, a quelli già presenti, si sono aggiunti altri diciotto pazienti, sette Covid e undici no-Covid. «In questo momento di grande difficoltà – fa sapere il direttore dell’Area vasta 4, Licio Livini –, la priorità è ricavare nuovi posti letto, per rispondere alla crescente domanda di ricoveri per pazienti Covid». La maggior parte dei quali, per il momento, non particolarmente gravi.


La tendenza
«La situazione dei degenti che necessitano di terapia intensiva – spiega Livini – è stabile, mentre è in sensibile crescita il numero di malati di media gravità». Dato confermato dall’impennata di contagi che il Fermano sta vivendo in questi primi giorni dell’anno. Ieri, i nuovi casi registrati sono stati 73. A Sant’Elpidio a Mare, in una settimana, i positivi sono raddoppiati, passando da 62 a 123. A Monte Urano da 47 sono diventati 74. Domenica, all’ospedale di San Benedetto, è morto un 80enne di Porto San Giorgio.

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