Stretta anti-Covid, da lunedì il Murri chiuso alle visite. I famigliari dei pazienti non potranno entrare, ecco chi è ammesso

L'ingresso dell'ospedale di Fermo
L'ingresso dell'ospedale di Fermo
di Francesca Pasquali
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Venerdì 31 Dicembre 2021, 09:20 - Ultimo aggiornamento: 1 Gennaio, 10:45

FERMO - Ospedale Murri chiuso alle visite da lunedì prossimo. L’ospedale di Fermo torna off limits per i famigliari dei pazienti, «a seguito dell’importante aumento della recrudescenza del Covid 19». Nei reparti, saranno ammessi solo gli accompagnatori di minori e invalidi. Giornata pesante, quella di ieri, per il presidio sanitario. Con le presunte dimissioni di Giorgio Amadio da direttore del Dipartimento di area medica, che hanno sollevato un polverone.

 
Il primario di Malattie infettive
Sembrava che il primario di Malattie infettive avesse fatto un passo indietro, mantenendo, però, l’altro incarico. Invece, pare che abbia spedito una mail infuocata al direttore dell’Area vasta 4, denunciando la difficoltà a reperire medici disposti a coprire i turni Covid e paventando di dimettersi. Niente di ufficiale, quindi, ma solo lo sfogo di un medico da due anni in prima linea contro la pandemia. A confermarlo è lo stesso Roberto Grinta che in una nota sottolinea che «il dottor Giorgio Amadio, che non si è dimesso dal suo ruolo di direttore del Dipartimento di area medica, ha prontamente organizzato le procedure previste insieme al direttore del Distretto sanitario e con la collaborazione dei medici del Dipartimento di area medica e chirurgica, per garantire assistenza ai pazienti Covid in reparto». Ventinove quelli in Malattie infettive, dove resta libero un solo letto.


L’attesa per i ricoveri
Il problema è che in Pronto soccorso, ieri, c’erano otto positivi che aspettavano di essere ricoverati. Una boccata d’ossigeno la porteranno i 18 letti delle cure intermedie di Sant’Elpidio a Mare, da oggi riconvertiti in post-acuzie, per «garantire una migliore efficienza organizzativa, ridurre la degenza in Malattie infettive e assorbire i pazienti in Pronto soccorso».

Riorganizzazione che, assieme alla riduzione delle sedute operatorie, «ha permesso anche un recupero di infermieri e operatori sociosanitari». Ai quali, «a breve», se ne aggiungeranno «trentadue tra infermieri e oss». Ma la bufera politica era ormai scoppiata. «Nessuno chiede le dimissioni dell’assessore Saltamartini e del direttore Grinta? Io sì», tuonava il consigliere comunale Pd, Paolo Nicolai. Che al sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, diceva: «Si muova e proceda nel chiedere anche lui azioni forti da parte della Regione». Ma era tutto il partito a essere in subbuglio. Denunciava «la profonda emergenza nella quale versa l’ospedale Murri, sempre più allo stremo», il segretario provinciale dei dem, Luca Piermartiri. Invocava la riapertura del Covid Hospital di Civitanova, Fabrizio Cesetti. Che rimarcava come, a Fermo, «nulla si è fatto per evitare la promiscuità ospedaliera». Ieri, il consigliere regionale ha depositato un’interrogazione per conoscere «quali urgenti provvedimenti la giunta regionale intende adottare per far fronte all’emergenza sanitaria e garantire ai cittadini marchigiani l’erogazione puntuale di ogni prestazione sanitaria necessaria».


L’interrogazione di Cesetti
«A fronte del perdurare di questa inerzia e inettitudine della giunta regionale, sto valutando di sollecitare l’intervento degli organi ministeriali affinché siano presi i provvedimenti di competenza, anche di carattere sostitutivo», aggiungeva il consigliere del Partito democratico. Proponeva, invece, una mobilitazione «rapida e organizzata per richiedere alla Giunta regionale di assumersi le responsabilità che le competono», il segretario provinciale di Articolo Uno, Alessandro Del Monte. Chiamati a scendere in piazza sindaci del Fermano, istituzioni locali, sindacati e associazioni.

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