Cambia la maturità, rabbia per le prove scritte. Uno studente del Montani: «Abbiamo dovuto rinunciare a parte della pratica»

L'esame di maturità a Fermo nel 2020
L'esame di maturità a Fermo nel 2020
di Francesca Pasquali
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Giovedì 3 Febbraio 2022, 08:10

FERMO - «Una follia». Ma anche «un’ingiustizia». E pure «una mancanza di rispetto». Non l’hanno apprezzata per niente, gli studenti di quinto, la bozza del nuovo esame di maturità. Quella che reintroduce gli scritti, dopo due anni di solo orale, ed elimina la tesina dalla terza prova. «È sbagliato nei nostri confronti, perché sono tre anni che siamo in didattica a distanza», dice Andrea Pugliese, maturando dell’Iti “Montani” di Fermo.

 
L’incertezza
Anche se quest’anno s’è provato a rilanciare la scuola in presenza, i contagi costringono a un continuo rimpallo tra dad e lezioni in classe. I ragazzi, stanchi e confusi, brancolano nel buio. A preoccuparli è soprattutto la seconda prova (23 giugno). Secondo le linee guida del Ministero dell’istruzione, saranno le commissioni a predisporla, scuola per scuola, a differenza della prima prova (22 giugno) – quella di italiano –, uguale per tutti. Ma la novità non rassicura i maturandi. «I professori ci dicono che può essere un vantaggio, ma per me non sarà così, perché è da settembre che ci prepariamo a un esame solo orale e, adesso, viene fuori che ci saranno anche gli scritti. Ma lo sanno tutti che con la dad gli scritti non esistono più», protesta Valerio Giacobbi. Frequenta il corso di Meccanica del “Montani” e, come i compagni di classe, negli ultimi tre anni – quelli di indirizzo – ha dovuto rinunciare a buona parte della pratica.


Le lamentele
«Non siamo pronti per la seconda prova. Veramente, neanche per la prima. In quarto, abbiamo fatto un solo compito scritto di italiano. Se, poi, è vero che toglieranno la tesina, non avremo neanche più una base su cui appoggiarci», dice uno studente del Liceo scientifico “Calzecchi Onesti”.

La tesina cancellata dall’orale agita i maturandi. Avere un punto di partenza da cui avviare l’esame – spiegano – in qualche modo, li rincuorava. Così, invece, non sanno da che parte cominciare. Glielo dirà la commissione, formata da sei professori interni e da uno esterno, il presidente, che a ognuno darà del materiale da analizzare. L’orale partirà da lì e toccherà, oltre alle materie studiate durante l’anno, educazione civica e Pcto, l’ex alternanza scuola lavoro. E anche qui i problemi non mancano. «In cinque anni, non abbiamo messo piede in azienda neppure un giorno: i primi due anni perché eravamo troppo piccoli, gli altri tre per la pandemia. Quest’anno partecipiamo a conferenze a distanza con le aziende, ma che racconteremo all’esame?», si chiede Paolo Abbruzzetti. «Perché l’anno scorso e due anni fa gli scritti non c’erano e quest’anno sì? È vero che stiamo cercando di tornare alla normalità, ma non ci siamo ancora», prosegue.


Lo svolgimento
A far arrabbiare gli studenti di quinto anche il poco preavviso con cui il nuovo esame è stato presentato. «Pensavamo a tutt’altro e ci stavamo preparando di conseguenza. Secondo i professori, la modalità di svolgimento non è quella di un vero esame, ma di un compito di fine anno», dice un ragazzo dello Scientifico. «Non ci sentiamo preparati. Con i programmi siamo abbastanza indietro. E per l’orale non si capisce niente», aggiunge un compagno di classe. Critica sulla maturità 2022 anche una studentessa del Liceo delle scienze umane “Caro”. «Sono completamente in disaccordo. Non è giusto – spiega – che quelli che sono usciti negli ultimi due anni abbiamo fatto un esame più semplice del nostro. Neppure noi abbiamo avuto la preparazione adeguata per sostenerlo. Di prove di italiano, alla fine, qualcuna ne abbiamo fatta, ma della seconda no. E, con la maggior parte di noi in dad, come facciamo a prepararci?».

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