Marcello torna a casa dopo 4 mesi di ricovero per il Coronavirus: festa grande in paese

Rapagnano, Marcello torna a casa dopo 4 mesi di ricovero per il Coronavirus: festa grande in paese
Rapagnano, Marcello torna a casa dopo 4 mesi di ricovero per il Coronavirus: festa grande in paese
di Marina Vita
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Venerdì 10 Luglio 2020, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 09:02

RAPAGNANO - Bentornato Marcello, hai vinto! E poi 2 date: 17 marzo -9 luglio. Questa la scritta che campeggiava sullo striscione affisso davanti alla sua abitazione per accogliere il suo rientro a casa, dopo 114 giorni di ricovero in ospedale per Covid. Marcello Biondi, classe 1962, di Rapagnano, è entrato in ospedale che era inverno ed è tornato a casa in piena estate. Era il 17 marzo quando, dopo aver avuto per due settimane una febbricola, si era rivolto al pronto soccorso di Fermo per sottoporsi al tampone Covid.

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Tampone positivo, complicazioni, subito in rianimazione. Dopo qualche giorno la telefonata alla famiglia: «Non c’è più niente da fare», speriamo in Dio. L’estremo tentativo con il trasferimento all’ospedale di Torrette, perché dotato di un apparecchio per l’ossigenazione del sangue che a Fermo non c’è. 40 giorni di rianimazione, intubato, sedato. Periodo che Marcello non ricorda. A Rapagnano nasce spontaneo un gruppo social di preghiera a San Giovanni Battista, il santo protettore del Comune.
 
Tutti in preghiera per lui e in trepida attesa di buone notizie che però sembravano non arrivare mai. Alla fine la sua tempra forte e sana, le cure dei medici e le preghiere accorate di tutta la comunità, fanno il miracolo. Marcello si risveglia, e racconta di aver visto la Madonna, o comunque una luce che lo ha respinto verso la vita terrena.
La degenza
Seguono altri due mesi in ospedale: ancora Fermo, poi Macerata, e infine il Santo Stefano di Porto Potenza per la riabilitazione, dal quale è stato dimesso ieri mattina. Quando arriva davanti casa sua, accompagnato dalla moglie Anna Maria, trova la folla festosa ad attenderlo. Finalmente casa dopo 114 giorni. Un po’ disorientato ed emozionato si avvicina a quell’abbraccio corale, non formale ma di sostanza, di affetto sincero tributatogli in ogni forma. Dai petali di rosa sparsi sulla strada, ai tanti striscioni di bentornato; dai fuochi di artificio esplosi in terra e in cielo, ai palloncini lasciati volare via verso l’alto a mo’ di ringraziamento; dal dono di un quadro con la Reliquia di San Giovanni Battista dalla omonima Confraternita di cui fa parte, alla lettera scritta e letta per lui dalla Ragioniera del comune Romina Tiburzi. Parole toccanti che aggiungono commozione a quella già evocata dalla musica di sottofondo: “We are the world”, “Alleluja”, “L’amico è”.
I presenti
Ad attenderlo, oltre ad amici, colleghi e familiari, il sindaco Remigio Ceroni con tanto di fascia, il vice Biancucci, la responsabile del servizio Affari Generali Giordana Bacalini, il priore della Confraternita Toto Giuseppe, il parroco di Rapagnano don Luigi Malloni. Perché Marcello Biondi a Rapagnano non è un cittadino qualsiasi, ma un’istituzione. Imprenditore e socio dello scatolificio F.lli Biondi,, è ritenuto una personale speciale, un punto di riferimento per tutto il paese. «Il mio braccio destro», come affermato da Ceroni. Volontario della Pro Loco e della Protezione civile, ha seguito la costruzione del teatro Emiliani fin dalla posa della prima pietra e ne è diventato responsabile tecnico.

E’ stato anche consigliere, assessore, vicesindaco e per un periodo sindaco. Ora per lui inizia una vita nuova.

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