Ha i sintomi ma aspetta da più di una settimana l'esito del tampone Covid. Il sindaco si arrabbia: «Ritardo ingiustificabile»

Montappone, ha i sintomi ma aspetta da più di una settimana l'esito del tampone Covid. Il sindaco si arrabbia: «Ritardo ingiustificabile»
Montappone, ha i sintomi ma aspetta da più di una settimana l'esito del tampone Covid. Il sindaco si arrabbia: «Ritardo ingiustificabile»
di Marina Vita
3 Minuti di Lettura
Sabato 6 Giugno 2020, 06:45

MONTAPPONE - Un artigiano di 59 anni di Montappone accusa sintomi influenzali, chiama il suo medico di base che richiede all’Area vasta di sottoporlo al tampone per sapere se trattasi o meno di Covid. Questo succedeva il 25 maggio. Il 27 il tampone è stato effettuato ma non è ancora pervenuta alcuna risposta.

LEGGI ANCHE:
Il Coronavirus miete altre vittime: morti un uomo e una donna nelle Marche. Lui aveva 57 anni/ La mappa interattiva del contagio provincia per provincia

Coronavirus, tanti tamponi analizzati e due soli casi di positività / Il contagio nelle regioni in tempo reale


Nel frattempo l’uomo, pur stando bene, resta cautelativamente e responsabilmente in casa in quarantena. La voce si sparge in paese, i sospetti di un possibile nuovo focolaio prendono piede e il sindaco di Montappone Mauro Ferranti, sollecitato anche dai cittadini ancora scossi dagli esiti nefasti dell’epidemia, prende una netta posizione nei confronti delle istituzioni sanitarie, «colpevoli - afferma - di un ritardo nella risposta che non può avere nessuna giustificazione».
 
La critica
«Non riesco a capire il perché si debbano verificare queste situazioni – sostiene il primo cittadino Mauro Ferranti - che sviliscono in primis la sanità stessa facendole perdere di credibilità. Una volta fatto il tampone, possibile che ci vogliano tutti questi giorni prima di poter dare una risposta a un cittadino in attesa di conoscerne l’esito? Le istituzioni, di cui faccio parte, e per questo mi sento chiamato in causa, non fanno altro che appellarsi al senso civico, alla responsabilità delle popolazioni, ma dovrebbero dare per primi l’esempio rispettando i tempi di una comunicazione importante come questa che coinvolge la vita delle persone. Ora non siamo più nella fase di emergenza, i tamponi si fanno, il che significa che i reagenti ci sono, sentiamo da sempre dire che in un paio di giorni vengono processati, ma allora perché a distanza di tutti questi giorni al cittadino di Montappone non viene comunicato nulla? Tutto ciò ingenera la logica del sospetto. Quando le comunicazioni non sono puntuali e chiare, la fantasia galoppa, la ricerca dell’untore riparte, le istituzioni, ripeto me compreso, vengono viste come non affidabili, perché si pensa che si nascondano informazione di interesse pubblico. Così si perde tempo a ricostruire con i cittadini una fiducia che ogni volta diventa più flebile, perché sconfessata da certi comportamenti non puntuali».
Il rapporto
Lo stesso Ferranti dice di essere in costante rapporto con il Gores che giornalmente comunica il dato dei nuovi contagi e che, nei bollettini che riceve, non sono segnalati nuovi contagi. Il che farebbe presupporre che la risposta di quel tampone è negativa. «Ma è possibile che si debba andare a interpretazione? Io non credo che questo atteggiamento delle istituzioni sanitarie sia corretto - insiste il sindaco - anche per rispetto di un uomo che nel frattempo vive sospesa la propria vita e quella dei propri cari».
L’appello
«Se quella risposta ce l’hanno che ce la diano - conclude Ferranti - e non posso credere che non ce l’abbiano ancora dopo tutti questi giorni. Perché, se così fosse, le domande da farsi sarebbero molte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA