FERMO - Sconto Sud, il Governo non cambia la norma e le aree di crisi complessa delle Marche restano fuori. È sempre più concreto il pericolo di fuga, sia delle aziende marchigiane verso l’Abruzzo e sia delle produzioni svolte nelle Marche verso altri distretti italiani.
In particolare le calzature commissionate dalle griffe del lusso. La decontribuzione è un incentivo per tutti i datori di lavoro al Sud, che viene applicato a tutti i rapporti di lavoro, anche a quelli in corso. Fino al 2025 sarà pari al 30%, nel biennio 2026/2027 sarà del 20% e del 10% per il biennio successivo 2028/2029.
I criteri
Per ottenere il contributo si tiene conto della sede di lavoro e non della sede legale dell’azienda.
I propositi
Sull’argomento interviene il presidente di Confindustria Centro Adriatico Simone Mariani che annuncia battaglia: «Ci batteremo con tutte le forze e prenderemo ogni iniziativa utile per far capire al Governo e al Parlamento che è in gioco non solo il futuro sviluppo della nostra economia ma la sopravvivenza del tessuto imprenditoriale di Ascoli e Fermo. L’auspicio è che già in sede di approvazione della Legge di Bilancio 2021 ci possa essere spazio per una modifica della norma». Spazio che finora il Governo non ha trovato nonostante le richieste e le pressioni.
La cifra
Lo “sconto Sud” è particolarmente pesante sul comparto calzaturiero formato da imprese che oltre alla concorrenza straniera, si troveranno costrette a fronteggiare la concorrenza del Sud d’Italia. «Il quadro del distretto calzaturiero locale è davvero preoccupante» afferma Mariani, secondo il quale: «E’ urgentissimo attivare misure non-convenzionali, come la decontribuzione Sud, in grado di supportare strutturalmente il sistema produttivo e favorire l’inizio di una nuova fase di sviluppo».
L’affondo
Più caustico Valentino Fenni, presidente della sezione calzaturiera dell’associazione, che nei mesi scorsi aveva definito il provvedimento del Governo come “insensato”. «Tutti i parlamentari marchigiani devono fare squadra e fare pressione al Governo affinché questa norma venga estesa anche all’area di crisi complessa marchigiana. Solo così sarà possibile arginare la perdita di competenze e manodopera. Lo sconto Sud rischia davvero di compromettere il distretto» afferma Fenni che poi prosegue: «La mia impressione è che i politici sono molto bravi a lodare il settore moda a dire che il made in Italy va preservato, ecc. ma poi gli aiuti concreti prendono sempre altre strade».