Fermo, sanitari nella trincea Coronavirus, i sindacati: «Busta paga più pesante»

Fermo, sanitari nella trincea Coronavirus, i sindacati: «Busta paga più pesante»
Fermo, sanitari nella trincea Coronavirus, i sindacati: «Busta paga più pesante»
di Francesca Pasquali
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Giovedì 9 Aprile 2020, 07:40

FERMO - Busta paga più pesante per gli operatori della sanità, a partire da quelli impegnati nei reparti più a rischio. La richiesta arriva dalla Cisl. Destinatario il Servizio Salute dell’Asur Marche. «Chiediamo – fa sapere il sindacato – la sottoscrizione dell’accordo con Cgil, Cisl e Uil su speciali incrementi economici, tra 25 e 45 euro per ogni turno, graduati in base al rischio lavorativo, da liquidare già con lo stipendio di aprile e con decorrenza dall’inizio dell’emergenza»

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Da quando il Coronavirus è arrivato nel Fermano, la nostra provincia è quella con il maggior numero di sanitari in isolamento domiciliare. Fino a ieri in quarantena a casa c’erano 727 persone, di cui 148 operatori sanitari. Il 20,35%, cioè uno su cinque.
 
Per fare un confronto, a Pesaro sono il 14,9%, ad Ancona il 13,8%, a Macerata l’11,8%, ad Ascoli il 7,2%. «In questo drammatico momento – spiega il segretario della Cisl Marche, Giuseppe Donati – il numero di operatori sanitari colpiti da Covid è alto rispetto ai contagiati. Nel Fermano sono stati decimati anche per eventi legati al contagio di un intero reparto ospedaliero. A tutti gli operatori che lottano ogni giorno in prima linea non bastano più pacche sulle spalle o ringraziamenti formali». Da qui le richieste economiche della Cisl, dirette alla Regione. Primo: «risorse aggiuntive a quelle del Decreto n. 18/2020, per riconoscere al personale della sanità incrementi economici degni dell’impegno e dei sacrifici profusi». Secondo: pagamento delle indennità contrattuali «a tutti i dipendenti, senza distinzione di professione, che lavorano in reparti Covid». Terzo: riconoscimento del tempo di vestizione e svestizione che «per chi opera in zona rossa, va aumentato sensibilmente». «Va stigmatizzato – denuncia Donati – che, seppur il Contratto collettivo del 2016 lo prevedesse, l’Asur non ha mai applicato e pagato al personale il corrispettivo economico per il tempo di vestizione e passaggio di consegne». Basta chiamare eroi medici e infermieri, «bisogna ritornare alla logica della congrua retribuzione in rapporto alla complessità della prestazione resa dal professionista». Insomma, questi soldi, se mai arriveranno, «non possono e non devono essere considerati come risarcitori dei danni eventualmente procurati al personale sanitario da scelte organizzative, gestionali e politiche sbagliate e pericolose. Come quando, all’inizio dell’emergenza, medici e infermieri di alcuni ambulatori e reparti sono stati oggetto di vergognosa reprimenda per aver indossato le mascherine protettive e per aver preteso che le indossassero i pazienti. A loro, il direttore dell’Area Vasta 4 dovrebbe chiedere scusa». 
Ieri nessun decesso
Per il secondo giorno consecutivo, ieri al Murri non si sono registrati decessi legati al Coronavirus. I ricoverati nell’ospedale di Fermo sono 83. Venti pazienti post-critici si trovano nella Rsa di Campofilone, 12 all’Inrca. Dopo qualche giorno di tregua, ieri i contati sono tornati a salire. I positivi al Covid-19 adesso sono 334, venti in più di martedì. 727 le persone in isolamento domiciliare vigilato (11 più di martedì): 525 sono asintomatiche, mentre 202 presentano sintomi.

Dall’inizio dell’epidemia, nel Fermano, le persone in quarantena a casa sono state in tutto 1.766.

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