Fermo, registrazioni e mascherine allo chalet: l'estate Covid esce dal letargo

Fermo, registrazioni e mascherine allo chalet: l'estate Covid esce dal letargo
Fermo, registrazioni e mascherine allo chalet: l'estate Covid esce dal letargo
di Serena Murri
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Giovedì 25 Giugno 2020, 11:18

PORTO SAN GIORGIO - Ombrelloni sui campi da beach volley e da basket. Bagnanti che arrivano al mare con la mascherina indossata o legata al polso e che per prima cosa devono registrarsi. L’estate post Covid è servita. Tra incertezze, malumori e restrizioni, l’estate anomala - se pur lentamente - sta decollando.

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Il primo pienone in spiaggia si è visto la scorsa domenica. Allo chalet Bounty sono tornati tanti stagionali da Montegranaro, Sant’Elpidio a Mare e Perugia. da questa settimana si è visto più movimento. Quando arrivano i clienti si devono registrare sulle liste che vanno tenute per due settimane. Al Jolly, il titolare Simone Chabune ha annunciato: «Si vede un accenno d’estate. Qualche segnale arriva, di pari passi con il meteo che si stabilizza. Fra la gente c’è paura, lo vediamo dalle prenotazioni inferiori al ristorante».
 
«Poiché non si possano fare assembramenti e grandi tavolate, comitive e coppie sono dissuase dall’uscire. In spiaggia c’è grande senso di responsabilità e di protezione nei confronti dei bambini che sono quasi sempre con i nonni. Noi puntiamo sul far percepire che si può uscire e superare la paura. Dovremo offrire di più e mantenere i prezzi invariati per fidelizzare. Cerchiamo di trovare formule adeguate a ciascun cliente. Puntiamo tutto sulla qualità dell’offerta ristorativa, per questo abbiamo rafforzato la squadra con uno chef e un pizzaiolo». Da sabato 27 giugno, ripartono con una serata che sa di rito propiziatorio per l’inizio della stagione con il primo evento musicale con i Rose’s Cantina Quartet per fare da sottofondo alla serata chiamata Capodanno replay. 

Al Kursaal, sono passati da 24 a 17 ombrelloni, disposti su sei file «abbiamo dovuto dire tanti no a chi chiamava dall’Umbria - ha spiegato la titolare, Luciana Properzi - peccato per la spiaggia libera qui vicino che è quasi vuota, ce ne saremmo serviti volentieri spostando lì degli altri ombrelloni. Per fortuna abbiamo potuto riprendere gli stagionali che hanno confermato lettino e ombrellone. Al ristorante le prenotazioni sono poche, la gente sta attenta a spendere. Si vive alla giornata sapendo che se qualcosa va storto devi chiudere, a spese già effettuate. L’anno scorso avevamo avuto tanti russi e inglesi. Quest’anno può succedere che il sabato siamo pieni, mentre il resto della settimana non ci sia molta gente». Da Praia do sol, il titolare Mauro Cognigni dice che la stagione è partita come una sassata addosso: «La stagione è partita male siamo ad un 50% in meno rispetto all’anno scorso. Il meteo non ha aiutato e così è già partito un mese. Noi lavoriamo soprattutto come pizzeria ed eravamo abituati a fare bei numeri. La gente ha paura. È una situazione inverosimile. Abbiamo notato che hanno soprattutto paura ad avvicinarsi al bancone, non c’è più la calca davanti al bar. Allora abbiamo deciso di realizzare una app con il servizio in spiaggia per ordinare sotto l’ombrellone. Lo staff è composto da 13 persone e vogliamo pagarli come abbiamo sempre fatto.

Però la gente in giro è di meno. Non possiamo più fare feste e compleanni, gli altri anni di questi tempi eravamo sempre pieni tra cene di classe e gruppi delle palestre. Adesso un tavolo da dodici persone porta via molto spazio».

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