Vaccini Covid, la protesta dei medici di base: «Noi ignorati, anziani in difficoltà»

Fermo, vaccini Covid, la protesta dei medici di base: «Noi ignorati, anziani in difficoltà»
Fermo, vaccini Covid, la protesta dei medici di base: «Noi ignorati, anziani in difficoltà»
di Francesca Pasquali
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Giovedì 11 Febbraio 2021, 06:55

FERMO - «Enorme delusione» e «disappunto molto evidente». Usa queste parole, Paolo Misericordia, per commentare il mancato coinvolgimento dei medici di famiglia nella definizione del piano vaccinale Covid per gli ultraottantenni. «Non siamo stati minimamente coinvolti, né informati. C’è stato un livello politico che ha preso delle decisioni senza nessun tipo di contatto con la medicina di famiglia», denuncia il segretario provinciale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale).

La Regione ha deciso che il compito dei medici di base sarà quello di somministrare le dosi agli anziani che non possono uscire di casa.

Nessun riferimento, invece, a quelli che si recheranno all’ex ospedale di Montegranaro. Il cambio di location è novità di ieri. L’affitto del Fermo Forum (circa tremila euro al giorno) è stato ritenuto troppo alto per il numero di anziani che saranno vaccinati dal 20 febbraio (216 al giorno).

La scelta

L’Area vasta 4 ha allora virato sulla struttura veregrense. L’altro punto vaccini sarà allestito ad Amandola, in un luogo ancora da definire, dove saranno somministrate cento dosi al giorno. Tutto sbagliato, per Misericordia, che si fa portavoce anche del malessere dei colleghi. «Parliamo di gente fragilissima – spiega –, di cui un quarto non si può spostare, se non con mezzi speciali. Concentrarli in un unico posto potrebbe essere pericoloso. Siamo i referenti della saluta dei cittadini. Bisognava coinvolgere la medicina generale, tanto più per vaccinare le persone fragili, andando a sollecitare quelle strutture che da sempre se ne sono occupate». Tradotto: meglio sarebbe stato usare gli studi dei medici di base. Invece, «tutta la strategia vaccinale sembra millantare un’indipendenza assoluta dalla medicina di famiglia. Una fuga in avanti non pianificata». Nel Fermano, gli ultraottantenni sono circa 15.600. La stima dell’Av 4 è di vaccinarne sui diecimila. La Regione punta a chiudere il giro della prima dose in una ventina di giorni. Se così fosse, i conti non tornerebbero. Delle due, perciò, l’una: o sarà aumentato il numero di vaccini al giorno o allungato il periodo di vaccinazione. Domani alle 14 scatteranno le prenotazioni, attraverso il sistema delle Poste o il numero verde 800.00.99.66. Il rischio – spiega Misericordia – è che «il “digital divide” arrivi a condizionare l’erogazione della vaccinazione». Se l’anziano non ha in casa qualcuno che lo aiuti a prenotarsi, potrebbe restare indietro, il ragionamento del segretario della Fimmg. Problema che – dice – potrebbe essere risolto mettendo a disposizione dei medici di famiglia «l’algoritmo basato sull’intelligenza artificiale che, sulla base dei dati dei gestionali, individua le priorità».

L’Università

Il software, messo a punto assieme alla Politecnica delle Marche, sarebbe quasi pronto. «Speriamo – chiosa Misericordia – che ci sia qualche ravvedimento, per riportare in una logica più razionale tutto il processo». Intanto, il Covid continua a mietere vittime nel Fermano. L’altro ieri, all’ospedale “Murri”, sono morte due donne: una 93enne di Porto San Giorgio e una 80enne di Sant’Elpidio a Mare. In flessione il numero dei nuovi contagi, che ieri erano dodici. Scende anche il numero delle persone in quarantena, che ieri erano 1.342 (-66), di cui 299 sintomatiche (-6). Diminuiscono pure gli operatori sanitari in quarantena. Ieri erano 32, contro i 37 di martedì.

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