MONTEGRANARO - Oltre al danno, la beffa. Il grido di protesta parte dai tanti saloni di parrucchieria e di estetista veregrensi per raggiungere i colleghi abusivi e, non da meno, le istituzioni preposte ai controlli commerciali affinché vigilino per stroncare il fenomeno.
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Più di trenta gli operatori del settore bellezza che, da tempo riuniti e raccordati anche negli ormai tradizionali gruppi WhatsApp, hanno fatto quadrato contro vere e proprie carriere parallele sommerse, caratterizzate da parrucchiere disponibili al taglio a domicilio nonché centri estetici ricavati all’interno di private mura domestiche. Le rappresentanti della categoria, attive nel territorio comunale, nell’esternare disappunto non fanno sconti.
«È davvero ingiusto, oltre che moralmente oltraggioso – l’entrata a gamba tesa delle operatrici del settore, risolute nelle argomentazioni ma comprensibilmente legittimate dalle circostanze -. Come se non fosse già abbastanza di suo il blocco lavorativo a causa del Covid 19, eccoci anche fare i conti con la professione abusiva di molti nostri presunti concorrenti i quali, rispetto all’ordinaria amministrazione, considerato il fermo forzato, hanno approfittato persino aumentando l’operatività, lavorando ben oltre i soliti servizi e naturalmente sotto costo».
La questione
La sicurezza
La chiusura non dimentica l’aspetto sanitario che è ovviamente molto d’attualità. «Ci rivolgiamo ora al pubblico potenziale – l’interrogativo -. Vale la pena risparmiare qualche euro mettendo però di contro a rischio la propria salute? Presso di noi gli standard sanitari anti Coronavirus saranno una certezza, altrove è un aspetto tutto da verificare».
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