Fermo, ombrelloni a distanza di sicurezza: «Ma i veri problemi sono regole e soccorsi»

Fermo, ombrelloni a distanza di sicurezza: «Ma i veri problemi sono regole e soccorsi»
Fermo, ombrelloni a distanza di sicurezza: «Ma i veri problemi sono regole e soccorsi»
di Sonia Amaolo
4 Minuti di Lettura
Sabato 6 Giugno 2020, 06:10

FERMO - Stessa spiaggia stesso mare ma a un metro di distanza, l’estate è arrivata e gli chalet sono attrezzatissimi. Il prefetto, in videoconferenza con i sindaci, traccia il percorso, ma i balneari con gli ombrelloni si erano già organizzati. I problemi non ci saranno all’ombra ma potrebbero esserci sotto la doccia e tra i bagnini che non possono fare la respirazione bocca a bocca, devono usare il pallone.

LEGGI ANCHE:
Il Coronavirus miete altre vittime: morti un uomo e una donna nelle Marche. Lui aveva 57 anni/ La mappa interattiva del contagio provincia per provincia

Coronavirus, tanti tamponi analizzati e due soli casi di positività / Il contagio nelle regioni in tempo reale


Non si vedranno ragazze in bikini saltare sulle spalle dei maschietti per tuffarsi in mare a testa in giù perché va mantenuta la distanza anche in acqua tra i non congiunti e nessuno può misurare a vista il livello degli affetti.
 
Le misure
La distanza è la parola chiave tra gli ombrelloni, nella stessa fila e tra file va garantita una superficie minima di 10,5 mq a paletto, distanza minima di 4,60 metri nella stessa fila e 3 metri tra le file, altrimenti multa. Nel Fermano, però, gli ombrelloni sono a una distanza maggiore di quella prescritta. In videoconferenza il prefetto Vincenza Filippi giovedì aveva fatto notare, come abbiamo riferito ieri, che alcuni ombrelloni a Porto San Giorgio le erano sembrati troppo vicini ma il referente del sindacato balneari Romano Montagnoli assicura: «Siamo non a 10,5 ma a 14 mq circa di distanza tra ombrelloni a Porto San Giorgio, io li tengo a 12 mq, non sarà questo il problema, i crucci saranno legati alle interpretazioni delle norme, alla gestione del personale, non sarà semplice far rispettare tutto a tutti». Il bagnino che non può più fare il bocca a bocca «non è un problema – spiega il referente del Sib - la procedura è cambiata, si usa il pallone di rianimazione, anche in acqua bisogna mantenere un metro di distanza». Per sopperire all’esigenza di spazio si possono usare aree libere confinanti, anche gli spazi dei campetti da beach volley, come per lo chalet Bagni Nicolai «cambiando la disposizione, metro alla mano, abbiamo un po’ di spazio in più – afferma Luca Nicolai – ma abbiamo dovuto rinunciare ai lettini in prima fila vicino al bagnasciuga».
L’orario
A Porto Sant’Elpidio bar, gelaterie e chalet si lamentano invece per la chiusura della spiaggia libera all’1 di notte perché la chiusura implica meno ragazzi in giro nelle serate della movida e meno gelati venduti, meno bibite consumate, meno incassi. I sindaci potrebbero pensare alle deroghe in certi casi, con le feste organizzate ad esempio, è un punto da chiarire questo, per il resto s’incrociano le dita. Piero De Santis, referente in Confartigianato per i ristoratori e contitolare con il fratello dello chalet ristorante Settemari tra i paletti ha distanze di 15 mq: «Abbiamo potuto rimettere gli stessi ombrelloni dell’anno scorso e il ristorante è ripartito - afferma - c’è stato un primo segnale domenica 31 maggio e poi una bella esplosione il 2 giugno, speriamo nel trend positivo con l’apertura tra le regioni, contiamo sui nostri amici umbri». Simone Paoletti de La Rotonda parla di distanze, segnaletica, dispenser per la sanificazione delle mani, «abbiamo dovuto mettere 10 ombrelloni in meno, potendo anche utilizzare anche il campo da beach» rimarca.
La costa sud
A Pedaso Simone Addazi del Faro conferma le maggiori distanze rispetto alle prescrizioni, al ristorante cozze. Lorenzo Scarafoni ed Elena Sbragi di Bagni Sant’Andrea ad Altidona confidano: «Abbiamo fatto richiesta per avere più spiaggia perché abbiamo tante richieste e speriamo bene, ne abbiamo tutti bisogno». Sempre a Pedaso il vicesindaco di Pedaso Carlo Maria Bruti ha partecipato dice: «Abbiamo riportato le difficoltà che abbiamo nel far applicare le prescrizioni: controllo delle spiagge libere, distanze tra le persone, accessi contingentati, vigili in spiaggia.

Ci sono norme che sembrano dettate da chi non si rende conto delle risorse dei Comuni, anche la sanificazione delle docce a ogni passaggio preoccupa, stiamo pensando alla fotocellula per il gettito d’acqua ma è da vedere. Sorvolo sugli assistenti civici, una barzelletta così come viene proposta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA