Fermo, locali con il coprifuoco: scintille sulla costa per i freni alla movida

Fermo, locali con il coprifuoco: scintille sulla costa per i freni alla movida
Fermo, locali con il coprifuoco: scintille sulla costa per i freni alla movida
di Sonia Amaolo
4 Minuti di Lettura
Sabato 30 Maggio 2020, 05:40

FERMO - Coprifuoco da oggi alla festa della Repubblica. Chiusura dei locali del divertimento all’1 di notte fino a martedì non solo a Fermo, anche a Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio, gli esercenti non la prendono bene. E l’esperimento potrebbe essere replicato. Vietate anche le spiagge libere dalle 23 alle 6 del 3 giugno. Due sindaci su tre finiscono nel braciere delle critiche. La costa non apprezza quello che Fermo ha accettato con lusinga.

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La movida fa rima con lungomare d’estate, Paolo Calcinaro non è sfiorato dalle polemiche mentre gli altri due sono sulla graticola per il piano sicurezza varato in Prefettura. La dolce vita senza ore piccole non convince la riviera. Le nottate si restringono, i sindaci sceriffi Nicola Loira di Porto San Giorgio e Nazareno Franchellucci di Porto Sant’Elpidio inseguono Fermo che da Casabianca a piazza del Popolo ha il commercio dalla sua.
 
I commenti
Per Barbara Properzi del pub San Rocco e Mariachiara Simonetti di Artasylum ben venga la chiusura un’ora dopo mezzanotte. Mentre lo stesso Calcinaro avverte: «Il nostro lungomare è frequentato da famiglie e nessuno si sente penalizzato, anzi, c’è più sicurezza». Per gli altri due amministratori è un’altra storia. Attaccati a destra e dagli esercenti. La costa d’estate vive di notte e la movida non accetta restrizioni. I locali sono organizzati, hanno investito sulla security e vorrebbero decidere in autonomia quando abbassare le serrande. Loira non fatica ad ammettere la ressa, ieri, dopo l’incontro con i commercianti del centro: «Abbiamo parlato dell’ordinanza che loro hanno criticato, ritenendola poco efficace» e per venerdì ha fissato un nuovo appuntamento per ragionare sulla fase 2. Intanto è partito l’attacco social con messaggi di questo tenore: «I locali resteranno in quarantena e le spese le paga il Comune?». Si fa notare al sindaco che le chiusure anticipate non risolvono il problema sicurezza perché vandalismi e furti aumentano con le luci spente nei locali. Non si fa attendere l’attacco del capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Agostini che, in video su Facebook, invita i due sindaci della costa a tornare sui loro passi: «Preoccupatevi dei cittadini e degli operatori, delle famiglie, dei dipendenti, si sapeva da dieci giorni che riparte la stagione ma non si è provveduto a disciplinare le spiagge libere». Agostini critica la comunicazione dei due sindaci del Pd che avevano postato del coprifuoco sui profili social concluso l’incontro in Prefettura. Secondo l’ex sindaco di Porto San Giorgio queste comunicazioni richiedono tempi giusti e spazi riservati alla pubblica amministrazione: «Ogni attività pretende programmazione per valutare la convenienza di quello che si fa» azzanna il consigliere d’opposizione, convinto che le restrizioni agevoleranno altri Comuni che terranno i locali aperti.
La costa nord
A Porto Sant’Elpidio il sindaco ha esteso il divieto alle spiagge libere di notte per tutta l’estate e, per evitare assembramenti in via Battisti, pedonalizzato le vie Leopardi e Regina Elena vicine alla piazzetta della movida. «Non è giusto! Non vi basta quello che avete fatto ai ristoranti, pub, bar, è una vergogna!» si legge sui social. «Hanno superato il limite – dice Rosa Di Lella del bar Delirium -: non possiamo subire ancora, non devono essere loro (i sindaci, ndr) a decidere sulle nostre attività». Anche a Porto Sant’Elpidio Fratelli d’Italia va all’attacco dell’amministrazione. Il coordinatore provinciale Andrea Balestrieri critica l’assessore al turismo e commercio Elena Amurri «assente in un momento di difficoltà estrema».
L’appello
Il capogruppo del partito Giorgio Marcotulli scrive a Franchellucci e al prefetto Vincenza Filippi: «Comprendo la necessità di non vanificare gli sforzi dei mesi scorsi ma negare la possibilità di lavorare a chi si è organizzato per farlo in sicurezza è inaccettabile».

Attacca il consigliere, ritenendo che si dovessero adottare altre misure per evitare assembramenti nelle piazze, piuttosto che chiudere i locali. «Auspico un ripensamento delle restrizioni in segno di rispetto e vicinanza a chi può lavorare in sicurezza a qualsiasi ora del giorno e della notte» la chiosa.

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