Fermo, le multe non bastano: gli chalet pronti a fermare i vandali con buttafuori e contapersone

Fermo, le multe non bastano: gli chalet pronti a fermare i vandali con buttafuori e contapersone
Fermo, le multe non bastano: gli chalet pronti a fermare i vandali con buttafuori e contapersone
di Francesca Pasquali
4 Minuti di Lettura
Sabato 20 Giugno 2020, 07:31

FERMO - Le multe di sabato scorso sono servite. Adesso, negli chalet della costa fermana si entra contati. Non in tutti, ma diversi locali hanno detto basta ad assembramenti e ragazzini fuori controllo. Proprio una settimana fa, il blitz delle forze dell’ordine ha fruttato quattro sanzioni ad altrettanti locali che non stavano rispettando le regole anti-Covid. E siccome il periodo non è dei migliori, le attività sono corse ai ripari.


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Così, davanti agli ingressi degli chalet sono comparsi i buttafuori. Come quelli delle discoteche, solo che questi non controllano se hai il biglietto o se sei vestito bene, ma se dentro c’è ancora posto. Nel caso entri, altrimenti niente da fare. Almeno in teoria. Perché la pratica è un’altra cosa.
 
«Da quando abbiamo riaperto, abbiamo messo una persona all’ingresso e un’altra che controlla i tavoli. Tanti clienti apprezzano e ci ringraziano per quello che facciamo per la loro sicurezza. Poi ci sono quelli che fanno resistenza. Non li facciamo entrare», dice Daniele Casturà del Calypso. Lo chalet sul lungomare centro di Porto San Giorgio ha scelto fin dall’inizio di evitare gli assembramenti. Dentro si può stare solo seduti ai tavoli. Al bancone si sta al massimo in tre per volta. Finita la consumazione, bisogna uscire. E niente giri per lo stabilimento. Una politica che se da un lato ha visto il fatturato calare di un terzo, dall’altro sta evitando risse e caos, come successo, invece, altrove. Oggi entra ufficialmente l’estate. Le prossime si annunciano settimane di fuoco sul fronte movida. Il grosso, per ora, si concentra sul lungomare sangiorgese e nel centro di Porto Sant’Elpidio. Il Comune elpidiense ha deciso di stringere sui controlli. Fino a tutto agosto saranno rafforzati dall’arrivo di una pattuglia aggiuntiva della Municipale che, per cinque giorni a settimana, monitorerà lungomare e centro fino alle tre o alle quattro di notte. Rinforzi che si aggiungono ai servizi abituali che torneranno anche questo fine settimana, il primo con discoteche e locali da ballo riaperti. Attenzione al massimo, dunque, per far sì che il divertimento di tanti non sia rovinato dalla sregolatezza di pochi.
Il precedente
Ne sa qualcosa lo chalet Betty teatro, un paio di settimane fa, di una rissa partita dalla spiaggia e finita nello stabilimento. «Non è facile far rispettare le regole, nonostante i cartelli e tutto il resto. Le ragazze, per esempio, continuano ad andare in bagno in due o tre. Glielo dici, ma tanto non ascoltano. All’ingresso abbiamo messo un buttafuori per non far entrare più gente di quella che può starci. Quelli che entrano proviamo a controllarli noi, ma dobbiamo lavorare. Non possiamo metterci a fare anche i vigili», dicono Cesare Forgià e Gloria Lupacchini.
La scelta
Stretti tra l’incudine della movida molesta e il martello delle forze dell’ordine che, se le chiami per riportare la calma, poi magari ti ritrovi con qualche multa da pagare, gli chalet ripiegano sugli ingressi contingentati per far fronte agli assembramenti che, però, si spostano sul lungomare o in spiaggia. Dove stuoli di ragazzini avvinazzati, ogni sabato sera, fanno un putiferio. «Il vero problema è la spiaggia che è completamente fuori controllo. Abbiamo messo una recinzione, ma entrano lo stesso», spiega Lucia Moretti dello chalet Altamarea, sempre a Porto San Giorgio. Tra catene, fioriere e staccionate, le attività si sono attrezzate per impedire, o almeno complicare, l’accesso dei balordi agli chalet via spiaggia. Qualche volta funziona, la maggior parte no. E, in preda ai fumi dell’alcol, questi giovanotti fuori controllo, quando non si sentono male, fanno un sacco di danni.
Il conteggio
«La domenica mattina troviamo di tutto.

Ci hanno staccato i primi ombrelloni. Poco male, quelli possiamo sistemarli. Il problema è che non si regolano, non hanno freni», spiega Moretti. Così, tra bicchieri e bottiglie lasciati dappertutto, spuntano pure i fiaschi di vino, ovviamente vuoti, portati da casa o comprati da chi gli alcolici ai minorenni non dovrebbe venderli.

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