Movida e assembramenti, i comuni compatti: niente coprifuoco sulla costa fermana

Movida e assembramenti, i comuni compatti: niente coprifuoco sulla costa fermana
Movida e assembramenti, i comuni compatti: niente coprifuoco sulla costa fermana
di Francesca Pasquali
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Venerdì 5 Giugno 2020, 06:10

FERMO - L’avevamo preannunciato qualche giorno fa e ieri è arrivata la conferma: l’ordinanza di chiusura, all’una di notte, dei locali della costa e del centro di Fermo non sarà prorogata. Una decisione compatta, quella dei tre Comuni interessati che, per il ponte lungo del 2 giugno, hanno sperimentato il coprifuoco. Ma la misura non ha sortito gli effetti sperati.

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Non solo la movida è andata avanti sregolata ben oltre l’orario di chiusura, ma ha messo sul piede di guerra i gestori di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio, costretti, in alcuni casi, a mandare via i clienti. Nel primo pomeriggio di ieri la volontà di non bissare l’ordinanza è stata comunicata al prefetto Vincenza Filippi durante la riunione in videoconferenza del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Parla di «misura superata», Nicola Loira. Il sindaco di Porto San Giorgio era tra i meno convinti dell’efficacia delle chiusure anticipate. 
 
I gestori
I fatti gli hanno dato ragione. «Da parte dei gestori c’è molta responsabilità. I locali aperti ci aiutano a distribuire la gente in città e lungo la costa», dice. È stato un tentativo, un modo per scoraggiare la movida, pensando, forse ingenuamente, che, quando le luci dei locali si sarebbero spente, i giovani se ne sarebbero andati a casa a dormire. Invece, sono rimasti lì, o si sono spostati da qualche altra parte, continuando a fare quello che stavano facendo. A parlare e scherzare, parecchi senza mascherine e senza rispettare le distanze. Per il terzo weekend del dopo lockdown la costa sarà di nuovo pattugliata dalle forze dell’ordine. Senza azioni vessatorie verso chi dopo mesi di chiusure forzate sta provando a ripartire, spiega il prefetto. I sindaci ora puntano sull’informazione. Vogliono sensibilizzare i più giovani, ai quali chiedono responsabilità e di non abbassare la guardia proprio adesso. Tra le misure confermate c’è la chiusura delle spiagge di notte. Per tutta l’estate, sia le libere che le private, a Porto San Giorgio. Per lo stesso periodo a Porto Sant’Elpidio, ma solo quelle libere. Sulle coste di Fermo la misura resterà in vigore fino al 15 giugno, poi il Comune deciderà se prolungarla. Sul tavolo anche gli stabilimenti balneari, altro tema caldo dell’incontro di ieri. La prefetta ha chiesto maggiore attenzione alle distanze tra gli ombrelloni per evitare sanzioni: «Si formula una sentita raccomandazione agli esercenti della costa a provvedere con immediatezza a riposizionare i propri ombrelloni rimodulando le attrezzature installate sulla rispettiva area demaniale per evitare sanzioni amministrative». Intanto, i Comuni si organizzano per il controllo dei tratti liberi di arenile. Quelli piccoli, con il personale ridotto all’osso, hanno più problemi degli altri a far rispettare le regole. Altidona, Campofilone, Pedaso e l’ascolano Massignano hanno affisso cartelli con le regole da rispettare. Li hanno messi ogni venti metri e hanno scritto alla Regione per chiedere aiuto. Solo Campofilone ha un chilometro e mezzo di spiaggi libera. In tutto sono circa cinque. «Per noi – spiega il sindaco Gabriele Cannella – è un vero problema. Abbiamo un solo vigile e, l’anno scorso, in alcuni fine settimana, c’erano più di ottocento auto parcheggiate».

Insieme, i quattro Comuni hanno messo su un progetto: paletti per fissare gli ombrelloni e corde a mo’ di divisori. I controlli vorrebbero affidarli a una cooperativa o a vigili urbani che dovrebbero essere assunti per l’estate, magari munendoli di bici, per spostarsi meglio. «Il progetto c’è e sembra funzionare – dice Cannella –, ma per metterlo in atto servono fondi».

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