FERMO - Crollano le assunzioni del 38% in Italia e del 43,4% nelle Marche. La maglia nera spetta ad Ascoli che segna un -48,1%, seguono Macerata con -46,4%, Fermo con -45,9%, Pesaro Urbino con -42,6% e Ancona con -38,6%. Restando A Fermo, rispetto alla media regionale ha indici peggiori ma va meglio di Ascoli e Macerata, anche se quest’ultima è l’unica con un +11,3% sugli stagionali. Nel complesso la laboriosa regione al plurale soffre più del resto dello Stivale.
Il particolare
I dati dell’Osservatorio Inps sul precariato sono preoccupanti.
Il sostegno
La cassa integrazione ha aiutato la tenuta dell’industria ma per il commercio è stata catastrofe. Per bar e ristoranti lo smart working è stata una mazzata a cui si è aggiunto il lockdown a dare il colpo di grazia. Analizzando i dati del Fermano nel periodo di riferimento, tra gennaio e febbraio si erano persi 246 posti di lavoro ma lo schianto c’è stato nel triennio marzo/maggio con 5.387 assunti nel 2019 e 1.693 nel 2020, quindi un -68,6% e nel solo mese di aprile un -89%. Maggio ha registrato una leggerissima ripresa ma sempre un -58% e giugno -36,8%. Anche i dati sulle variazioni contrattuali non sono confortanti, analizzando lo stesso semestre gennaio-giugno. Siamo sempre a un segno - del 28,6%.
La scelta
In provincia di Fermo gli apprendisti trasformati a tempo indeterminato, da 150 del 2019 sono 201 nel 2020 mentre le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine passano da 906 del 2019 a 608 del 2020 con un -23,4% e una situazione che si mantiene costante nel periodo. Solo febbraio ha un minimo aumento con 2 lavoratori che da apprendisti sono passati a tempo indeterminato e otto persone che, da rapporti a termine, sono stati occupati a tempo indeterminato. Da febbraio in poi, però, i numeri sono stati in costante calo anche su questo fronte.