FERMO - «Siamo in piena pandemia. Rispettiamo le regole o ci ritroveremo da capo». Non ci girano intorno i vertici dell’Av 4. Il Covid, nel Fermano, è tornato. Anzi, non se n’è mai andato. Solo che, negli ultimi giorni, i casi sono aumentati. A ieri, nella nostra provincia, i positivi erano 63, sei in più del giorno prima. Al reparto di Malattie infettive del Murri i ricoverati sono nove.
«La situazione – spiega il primario Giorgio Amadio – ha mostrato cambiamenti rispetto a pochissimi giorni fa. Adesso, è simile a quella di marzo. Non voglio parlare di seconda ondata, ma c’è un incremento di casi e questo ci deve far pensare e spingere le persone a stare attente e a seguire i comportamenti ripetuti ogni giorno».
Il periodo
Dopo due mesi di calma, con zero ricoveri a luglio e due ad agosto, a settembre il reparto è tornato a riempirsi. I positivi passati dal Murri sono stati 21, quasi tutti dell’Ascolano. Tre sono stati intubati e trasferiti in rianimazione, a Torrette e San Benedetto, due ricoverati in terapia subintensiva. Sempre a settembre, il Covid ha ucciso due anziane. «Dobbiamo evitare che il virus si diffonda. Il reparto è stato ridiviso in Covid e non-Covid. Ci stiamo preparando a un eventuale, ulteriore incremento», prosegue Amadio. «La situazione è in peggioramento. I dati indicano che il virus sta circolando in maniera maggiore rispetto a qualche mese fa. I nuovi casi giornalieri stanno aumentando», conferma il direttore del Dipartimento prevenzione, Giuseppe Ciarrocchi. Mentre d’estate, all’aperto, è più semplice mantenere le distanze – il ragionamento –, col freddo, al chiuso, contagiarsi è più facile. «Stiamo lavorando per contenere al massimo il diffondersi dell’infezione – spiega Ciarrocchi –, ma stiamo registrando alcuni focolai, nelle scuole e in altre comunità, sia di italiani sia di stranieri». Da qui, la chiamata alle armi per pediatri e medici di medicina generale a «intercettare i positivi e, al primo sintomo, a prescrivere tampone e isolamento». «Fino al vaccino, è l’unico strumento che abbiamo. Se non facciamo così, l’ospedale entrerà in sofferenza», spiega il responsabile della prevenzione.
Le cifre
Il boom di positivi mette in allarme il Murri: «Il virus circola più adesso di qualche mese fa»

di Francesca Pasquali
4 Minuti di Lettura
Venerdì 2 Ottobre 2020, 02:45
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