L'appello dei sindaci cade nel vuoto: terapia intensiva dell'ospedale Murri per il Covid

L'appello dei sindaci cade nel vuoto: terapia intensiva dell'ospedale Murri per il Covid
L'appello dei sindaci cade nel vuoto: terapia intensiva dell'ospedale Murri per il Covid
di Francesca Pasquali
4 Minuti di Lettura
Domenica 8 Novembre 2020, 05:00

FERMO - Non serviva la sfera di cristallo per capire che il Fermano, per difendere l’ospedale Murri, s’era mosso troppo tardi. La conferma che la levata di scudi era fuori tempo massimo è arrivata l’altro ieri. Quando, dentro l’ospedale, è stata riattivata la terapia intensiva Covid.

Sette posti, per adesso, di cui quattro già occupati. È caduto, dunque, nel vuoto l’appello dei sindaci del Fermano, che, nei giorni scorsi, avevano chiesto alla Regione di non “sporcare” la terapia intensiva del Murri. L’unico ospedale della provincia, ora sempre più “misto”. 

I ritardi

Eppure, la soluzione sarebbe lì, a portata di mano, rumoreggiano i sanitari.

Quel Covid Hospital di Civitanova, che, finora, non è andato oltre l’attivazione dei primi letti. Sul piede di guerra, i sindacati regionali hanno programmato un sit-in per venerdì. La protesta riguarda il personale, risicatissimo. Al Murri, tutta la Rianimazione conta tredici infermieri, già da qualche giorno costretti ai doppi turni. Rinforzi sono arrivati dagli altri reparti. Ma non ci si improvvisa infermiere di Rianimazione. Gli operatori vanno formati, altrimenti servono a poco. Gli esterni non si trovano. I contratti a tre mesi proposti dalla Regione non allettano. E pure i medici richiamati dalla pensione nella prima ondata, stavolta, pare che non saranno della partita. 

Le vittime

Ieri, nel Fermano, il Covid ha fatto altre due vittime. Nella Rsa di Campofilone è morto un 79enne di Sant’Elpidio a Mare. Un 87enne di Monte Urano è, invece, spirato a casa. Il virus continua la sua corsa inarrestabile. Ieri, nella nostra provincia, i nuovi contagi sono stati 136. In quarantena fino al 16 novembre, a Fermo, gli alunni e il personale della materna “Sapienza”, sezione A, entrati in contatto con una maestra di sostegno risultata positiva. A Montegranaro, domani riapre la mensa scolastica, dopo che tutti tamponi sul personale sono risultati negativi. I positivi, nel Comune veregrense, ieri erano 117, a Porto Sant’Elpidio 229, 132 a Sant’Elpidio a Mare. Salgono ancora i ricoverati all’ospedale cittadino. Ieri, i pazienti positivi erano 61: 4 in terapia intensiva, 31 in Malattie infettive, 20 in Medicina Covid e 6 al Pronto soccorso. Qualcuno viene trattato anche con il plasma iperimmune. Quello prelevato ai contagiati guariti, ricco di quegli anticorpi che si stanno rivelando preziosi per curare i malati. Ma le scorte, al Murri, sono finite.

Il plasma

E il Fermano arranca. Le già scarsissime donazioni fatte finora (venti in tutto), si sono bloccate. In queste ore, sui computer dei medici di base della provincia è arrivato il cosiddetto protocollo “Tsunami”. Uno studio, di cui è parte anche la nostra regione, sul trattamento del Covid col plasma iperimmune. Ce l’ha fatto arrivate, attraverso l’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Area Vasta 4, il centro trasfusionale di Fermo, che è riferimento anche per Ascoli e Macerata. «Il plasma iperimmune – spiega la direttrice Giuseppina Siracusa – è efficace soprattutto se intercettiamo sintomatici in fase precoce, ma non ce n’è abbastanza. Lo stiamo chiedendo a Pesaro e ad Ancona per la terapia compassionevole. Dobbiamo decidere a chi somministrarlo». Da qui, la decisione di coinvolgere i medici di medicina generale che dovranno drizzare le antenne. Alla comparsa dei primi sintomi, dovranno ricordare ai pazienti la possibilità di donare il plasma, una volta guariti. In campo, per sensibilizzare sulla donazione, anche l’Avis.

L’appello

«Oggi – spiega il presidente Franco Rossi –, la pandemia ci chiama a mettere a disposizione il nostro senso del volontariato, quello che non si tira indietro quando si presentano sfide come quella attuale, che ci chiede di donare una parte importante del nostro plasma, quello che contiene quegli anticorpi indispensabili per chi non riesce a produrli». Possono donare le persone, tra 18 e 65 anni, che, dopo aver contratto il Covid, siano completamente guarite (due tamponi negativi o un sierologico e un tampone negativi). Per informazioni: Centro unico per la chiamata alla donazione, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Tel. 0734.6253455 – 328.5940920).

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