Fermo, una settimana per fare i tamponi a tutti i sintomatici in quarantena e avere la mappa del contagio

Fermo, una settimana per fare i tamponi a tutti i sintomatici in quarantena e avere la mappa del contagio
Fermo, una settimana per fare i tamponi a tutti i sintomatici in quarantena e avere la mappa del contagio
di Francesca Pasquali
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Martedì 31 Marzo 2020, 10:09

FERMO - Una settimana per fare i tamponi a tutti i sintomatici in quarantena a casa. È il termine fissato dall’Area Vasta 4 per mappare i positivi al Coronavirus. Mentre si inasprisce lo scontro tra chi vorrebbe controlli a tappeto (sintomatici e non) e chi preferirebbe procedere per step, nel Fermano si comincia a delineare il quadro del Covid-19. Secondo i dati del Gores, il Gruppo operativo regionale per l’emergenza sanitaria, ieri, per la prima volta, nella nostra provincia non si sono registrati nuovi casi. Dati incoraggianti, ma parziali, aggiornati di ventiquattr’ore in ventiquattro e fermi alle 9 di ieri mattina. Numeri più “freschi” parlano di 267 positivi in quarantena a casa, di cui 141 sintomatici. 

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Le persone in isolamento vigilato, in tutto, sono 688. Ce ne sono, quindi, altre 421 che saranno sottoposte a tampone nei prossimi giorni. Il cronoprogramma prevede 120 controlli al giorno, divisi in tre turni da quaranta. Si sta ragionando anche su un quarto turno con le analisi che dovrebbero essere fatte di notte. «La tendenza è di fare tanti tamponi. Ancora non abbiamo avuto indicazioni ad allargarci troppo, ma la strada è di farne il più possibile. Le indicazioni non sono sempre appropriate perché un campione negativo oggi, domani potrebbe essere positivo, ma è un comunque un buon punto di partenza», spiega il direttore dell’AV4 Licio Livini. 
 
Oggi all’ospedale Murri saranno sottoposti a tampone gli ultimi operatori sanitari delle aree critiche (Pronto soccorso, Rianimazione e Terapia intensiva, Malattie infettive, Aree mediche Covid). Tutti quelli analizzati finora sono risultati negativi. Ieri al campo di atletica di Fermo è partito il “drive through”. Controllate dai sanitari del Murri e dai volontari della Protezione civile, quaranta auto, una dopo l’altra, si sono parcheggiate. Dentro, altrettante persone chiamate dall’Asur. Alcuni, mandati dai medici di base avevano lievi sintomi. Altri hanno avuto il Coronavirus e stanno guarendo (il tampone serve per sapere se hanno negativizzato il virus). Altri ancora erano conviventi di persone in quarantena a casa. A tutti è stato fatto il tampone e i risultati si conosceranno nelle prossime ore. Domani si ripete con altre quaranta macchine. Ma cresce il coro dei favorevoli a controllare tutta la popolazione. «È l’unico modo per bloccare l’epidemia», dicono. All’appello dei quaranta sindaci del Fermano che chiedono di estendere la copertura, si contrappone la realtà dei reagenti che non sempre bastano. 
Da ieri una parte viene analizzata dall’Istituto zooprofilattico, convenzionato con l’Asur. E si allarga il fronte di quelli che vorrebbero della partita anche i laboratori privati. 
Livini
Richiesta a cui Livini apre. «Se hanno una metodica validata e uguale alla nostra - dice -, possono essere una risorsa in più e, per loro, avere l’autorizzazione penso possa essere più semplice. Se, invece, hanno una metodica diversa dalla nostra, devono essere autorizzati e accreditati». Quella di ieri è stata un’altra giornata tragica per il Fermano che ha contato altre quattro vittime del Coronavirus. Si tratta di un uomo di 86 anni di Porto Sant’Elpidio, di uno di 71 nni di Montefalcone un 86enne di Fermo e di un 93enne di Campofilone, entrambi ricoverati all’Inrca.I decessi del Murri salgono così a 37, mentre i ricoverati sono 83.

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