Fermo, lo sfogo di Livini: «Il Murri penalizzato, è l'ospedale con più malati di Coronavirus»

Fermo, lo sfogo di Livini: «Il Murri penalizzato, è l'ospedale con più malati di Coronavirus»
Fermo, lo sfogo di Livini: «Il Murri penalizzato, è l'ospedale con più malati di Coronavirus»
di Francesca Pasquali
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Sabato 11 Aprile 2020, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 20:36

FERMO - «Il sistema ha classificato gli ospedali no Covid, lasciando gli altri indefiniti. Noi abbiamo un solo ospedale, l’abbiamo reso misto perché non si poteva fare diversamente. Ma vicino a noi ci sono ospedali che non dovevano essere Covid e Fermo è quello che ha più malati di tutti, nonostante sia unico e misto. Evidentemente in questo sistema c’è qualcosa che non va»

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l sasso dalla scarpa, il direttore medico del Murri Licio Livini, se lo toglie alla fine di una videoconferenza-fiume. Due ore per fare il punto sull’emergenza Coronavirus. «Occorre mantenere alto il livello di guardia», dice il direttore dell’Area vasta 4 e annuncia una nuova riorganizzazione del Murri.
«Tra qualche giorno – spiega – avvieremo un percorso di recupero di altre specialità, per dare spazio a esigenze sospese a cui abbiamo bisogno di rispondere».
 
Perché non esiste solo il Covid-19. «La gente non deve avere paura di venire in ospedale. Sono stati previsti percorsi separati per dare risposte agli altri ammalati che hanno pari dignità. Il fatto che il mese passato abbiamo avuto un decesso in meno rispetto a marzo dell’anno scorso significa che abbiamo tenuto e bene», dice il direttore medico del Murri, Fiorenza Padovani. La notizia del virus in alcuni reparti dell’ospedale, con il contagio e la morte di diversi pazienti, ha ridotto di netto gli accessi al pronto soccorso. E si è saputo di malati che, invece di farsi ricoverare, hanno preferito restare a casa, col rischio di aggravarsi.
Il sindacato
Secondo la Cisl, in un mese al Murri si sarebbero persi circa 1.100 ricoveri e più di 100mila prestazioni tra diagnostiche, specialistiche e ambulatoriali. Il sindacato chiede di «pianificare al più presto l’uscita dalla condizione di ospedale misto e il ripristino della normale attività di ricovero e chirurgica». Con i ricoveri stabili da giorni, il problema di sposta ora sui positivi lievi che non possono restare a casa in quarantena. Questione di cui si dibatte da tempo e che adesso avrebbe una soluzione. «Stiamo lavorando sul territorio per separare le persone positive ed evitare ulteriori contagi», fa sapere Livini. La scelta sarebbe caduta sull’ex ospedale di Sant’Elpidio a Mare. Più precisamente sui venti letti delle Cure intermedie che, in caso di necessità, cederebbero il posto ai «pazienti paucisintomatici o positivi lievi». Mentre i degenti sarebbero trasferiti a Montegiorgio. «Si tratterebbe di una situazione di passaggio, mentre qualcun altro che non è della sanità potrebbe mettersi a disposizione delle persone sane che non possono o non vogliono restare a casa», punzecchia Livini. Altri trasferimenti futuri riguardano i post critici che andranno a San Benedetto.
Gli anziani
Capitolo residenze protette. Le 2 0 del Fermano, che nel complesso ospitano 622 anziani, per ora sembrano tenere. «È il risultato di due azioni determinanti, prese la prima decade di marzo: aver anticipato il blocco totale dei visitatori e, qualche giorno dopo, aver bloccato dimissioni e ammissioni. Oltre alla collaborazione con i medici di famiglia», spiega il direttore del Distretto sanitario, Vittorio Scialè. «Ogni struttura – prosegue – è una potenziale bomba.

Ad oggi, le segnalazioni molto marginali di positività dimostrano che è stata la scelta corretta».

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