Manca personale nelle case di riposo e in ospedale, in arrivo 4 infermieri e un medico della Marina

L'epidemia del Coronavirus sta mettendo in ginocchio le strutture sanitarie del Fermano
L'epidemia del Coronavirus sta mettendo in ginocchio le strutture sanitarie del Fermano
di Francesca Pasquali
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 06:50

FERMO - Area Vasta 4, è emergenza per il personale sanitario. Il focolaio al Sassatelli ha portato alla luce quello che si paventava: la mancanza di infermieri e operatori socio-sanitari (Oss). Una mancanza strutturale a cui, ora, si aggiunge la pandemia

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quando si ammalano o restano contagiati, è a repentaglio la tenuta dell’intero sistema. E sostituirli è un’impresa perché si tratta di un mercato del lavoro dove, ovviamente, la richiesta in questo momento è altissimo. Vale per gli ospedali, ma anche per case di riposo e Rsa che, nel Fermano, ospitano centinaia di anziani. E che, in questi tempi di epidemia, rischiano di chiudere da un momento all’altro.

Il caso
È quello che starebbe per capitare alla Rsa di Montegranaro, almeno secondo la Cisl che torna all’attacco dell’Av4. L’Area Vasta non conferma, ma i precedenti – la Rsr di Porto San Giorgio prima, le Cure intermedie di Sant’Elpidio a Mare, trasformate in reparto Covid, poi – fanno da campanello d’allarme. «È notizia delle ultime ore che chiuderà anche la Rsa di Montegranaro. La decina di pazienti presenti nella struttura, portatori anche di Peg e stomie, verranno trasferiti un po’ qua è un po’ là per l’Area vasta 4», denuncia il sindacato. La ragione sarebbe il recupero di personale da trasferire, forse, al Sassatelli, dove tutti i 4 infermieri sono positivi e dove salgono a 13 gli oss contagiati. Il trasferimento degli operatori dalle strutture private, convenzionate e non, verso quelle pubbliche, ha lasciato queste ultime sguarnite.

E, quando – com’è successo al Sassatelli – quei pochi che ci sono si ammalano, il problema si fa serio. E c’è da correre ai ripari. Ma il personale non si trova. Dei 130 infermieri chiesti dall’Av4, ne sono arrivati una manciata. Così, si chiude una struttura per lasciarne aperta un’altra. «Già da qualche settimana – spiega la Cisl –, i reparti territoriali dell’Av4 sono stati oggetto di un’incomprensibile riorganizzazione.


Alcune strutture sono state chiuse, mentre in altre i posti letto sono stati ridotti e gli organici assistenziali trasformati in “misti” pubblico-privato. Un modo gestionale schizofrenico che fa solo male al territorio». Di essere col personale sanitario contato, al Sassatelli era noto. Il presidente della casa di riposo l’aveva ammesso rispondendo allo Spi Cgil che aveva chiesto lumi sulla situazione nella residenza protetta. «Relativamente alle nostre esigenze operative – scriveva Mario Liberati poco prima dello scoppio del focolaio –, ci preme rimarcare la pesante carenza di infermieri che da mesi affligge la nostra struttura e tutte le altre strutture identiche o similari».


Resta fermo a 40 il numero degli anziani contagiati al Sassatelli: 15 sono stati trasferiti nelle Rsa di Campofilone e Ripatransone, 6 sono ricoverati al Murri, 19 (tutti asintomatici) si trovano nell’area Covid del Sassatelli. Ieri, gli altri 63 ospiti negativi sono stati sottoposti a tampone. Sempre ieri, nella casa di riposo c’è stato un sopralluogo da parte della Marina Militare, per valutare l’arrivo di quattro infermieri e di un medico. Sale, intanto, il bilancio delle vittime della pandemia. L’altro ieri, al Murri, è spirata una 71enne di Fermo. Ieri, sempre nell’ospedale cittadino, sono morti un 83enne di Fermo e una 72enne di Monte Urano. Scendono, invece, i ricoverati positivi. Ieri erano 52 (23 in Malattie infettive, 5 in Terapia intensiva, 22 in Medicina Covid, 2 in Pronto soccorso). Nella Rsa di Campofilone i pazienti positivi sono 46, all’Inrca di Fermo 20. Sempre ieri, nel Fermano, si sono registrati 47 nuovi contagi. Diminuisce il numero delle persone in quarantena. Ieri, nella nostra provincia, erano 1.253 (-35), di cui 233 sintomatiche (-3).

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