Sibillini exit, Comunanza lascia l'Unione dei Comuni. Il sindaco: «Restare qui è inutile»

Comunanza ha deciso lo strappo dall'Unione Montana dei Sibillini
Comunanza ha deciso lo strappo dall'Unione Montana dei Sibillini
di Francesco Massi
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Giovedì 23 Dicembre 2021, 01:55

COMUNANZA - Dal prossimo primo gennaio sarà effettiva l’uscita di Comunanza dall’Unione Montana dei Sibillini. Un evento storico destinato a cambiare assetti ed equilibri nell’ambito della gestione associativa della pubblica amministrazione nell’area montana. La delibera comunale di sortita dall’ente era stata approvata alcuni mesi fa dal consiglio comunale guidato dal sindaco Alvaro Cesaroni. Il periodo successivo doveva servire a scongiurare questa decisione e far tornare l’amministrazione comunale di Comunanza sui propri passi.

 
La trattativa
Ma la trattativa di mediazione sostanzialmente non c’è stata come sottolinea Cesaroni. Quindi nessun passo indietro. Vi era stato un incontro tra lo stesso Cesaroni, il presidente dell’Unione Fabrizio Vergari e il vice Domenico Ciaffaroni, rispettivamente sindaco di S.Vittoria e Montefortino, per cercare di dirimere la questione. Tutti erano convenuti sul fatto che «dalla divisione interprovinciale dell’Unione Montana (5 comuni dell’Ascolano e 6 del Fermano) fatta a suo tempo, è derivata l’incapacità di mettere in comune le energie in ambiti fondamentali come la sanità, l’energia, le infrastrutture, l’istruzione, la sicurezza e l’assetto politico».


Quindi Cesaroni proponeva di indire un referendum popolare unico affinché i cittadini potessero decidere di riunificare il territorio montano in un’unica provincia, Ascoli o Fermo.

Proposta caduta nel nulla. Quindi exit irrimediabile. Tra le motivazioni addotte da sempre da Cesaroni: «È un ente che, così come gestito, non serve a nulla. I comuni stanno insieme senza motivo. Non è stato messo in rete alcun servizio strettamente relativo all’Unione. Ogni comune va per conto proprio in tutto, per la sanità, per i progetti importanti di territorio anche con risorse notevoli, che si potevano e potrebbero fare in rete. Nessuna azione comune dopo le emergenze come sisma, covid, fenomeni meteorologici, ma anche per lo spopolamento del territorio. Più che collaborazione – continua Cesaroni - è sopportazione. Noi siamo favorevoli alle Unioni Montane, ai servizi in rete, addirittura alle fusioni dei comuni, ma le collaborazioni devono essere vere e concrete. L’Unione dei Sibillini, così come gestita, è un ente inutile, non serve». 


La trazione
Con questa uscita di Comunanza si crea un terremoto entro l’ente, che diventa a forte trazione Fermana con 6 comuni mentre nell’Ascolano ne rimangono 4. La popolazione complessiva passa da oltre 13mila e poco più di 10mila. Con un forte squilibrio: poco più di 3mila nell’Ascolano e oltre 7mila nel Fermano. Da questa decisione presto per Comunanza potrebbero aprirsi, molto probabilmente, le porte dell’Unione del Tronto e Valfluvione. Cesaroni non si sbottona ma ormai le voci sono pressoché sicure. Presto dovrebbe partire la richiesta ufficiale di adesione, che vedrà molto probabilmente un’accoglienza a braccia aperte. Infatti l’Unione del Tronto andrebbe a rafforzarsi, sotto ogni aspetto, superando nettamente quella dei Sibillini come popolazione e considerando che Comunanza è il motore economico-produttivo trainante di tutto l’entroterra montano.

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