Comunali, Zacheo cita Borsellino
Lui lo gela: "Non sapevo fosse indagato"

Comunali, Zacheo cita Borsellino Lui lo gela: "Non sapevo fosse indagato"
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Giovedì 28 Maggio 2015, 23:20 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 13:08

FERMO - “Salvatore Borsellino mi ha scritto una mail, ieri sera. Una lettera di sostegno alla mia candidatura che mi ha fatto molto piacere”. Sono le parole commosse con cui ieri mattina il candidato sindaco Pasquale Zacheo, ex comandante della compagnia dei carabinieri di Fermo, tira fuori dalla tasca quello che crede essere il suo asso nella manica. Un coupe de teatre per chiudere in bellezza una campagna elettorale che nell’ultima settimana è stata particolarmente muscolare, polemica e velenosa. Ma quello che doveva essere un punto (e che punto) a suo favore diventa nel giro di poche ore un boomerang clamoroso. Perché il fratello del magistrato ucciso dalla mafia a Palermo, nel pomeriggio, diffonde attraverso il suo blog una nota con cui compie una clamorosa marcia indietro. “Non so se riscriverei il messaggio di sostegno a Zacheo” spiega Borsellino. Che poi aggiunge: “Avrei voluto che Zacheo mi avesse detto di essere destinatario di un avviso di fine indagini”. Cosa che, è del tutto evidente dal tenore del messaggio, non è avvenuta.

Un colpo di scena che arriva a 24 ore dalla chiusura della campagna elettorale e che è benzina pura sulle polemiche già aspre di questi giorni.

Al centro della scena ancora una volta l’ex comandante della compagnia dei carabinieri di Fermo che, nonostante la smentita di Borsellino sia arrivata a metà pomeriggio, non ha fatto arrivare in serata alcuna reazione. A pochi giorni dal caso delle minacce via Sms, che lo stesso Zacheo aveva reso pubbliche con un comunicato ad hoc, col quale annunciava di aver fatto una denuncia contro “uno dei personaggi coinvolti nell’inchiesta sui lotti di Casabianca” e che si è presto trasformato in un boomerang contro lo stesso capitano dei carabinieri ecco un nuovo capitolo che riporta il candidato sindaco del Pd al centro della scena e delle polemiche.

Tutto comincia ieri mattina quando Zacheo convoca i giornalisti per tracciare un bilancio della campagna elettorale. Parla, spiega, accusa, punta il dito contro professionisti, competitori politici, avvocati, giornalisti rei di essersi coalizzati tutti contro di lui. “ Dopo 8 anni da eroe - scandisce -, stimato da tutta la città per il lavoro fatto, in 15 giorni sono diventato criminale cittadino. Non sono certo eroe cittadino e ma non sono neanche criminale”.

Zacheo tira fuori una mail, che poi consegna alla stampa, inviatagli da Salvatore Borsellino alle ore 19.24 della sera precedente. I due si conoscono dai tempi in cui Zacheo lavorava in Calabria. “C'è bisogno di uomini come te – scrive Salvatore Borsellino nella mail – che spazzino via il puzzo del compromesso morale della indifferenza della contiguità e della complicità e facciano finalmente sentire nel nostro paese il fresco profumo della libertà”.

Perché Borsellino scrive a Zacheo? Lo si scopre poche ore dopo, nel pomeriggio, quando dal suo blog “19 luglio 1992” Borsellino posta un messaggio durissimo sulla vicenda Zacheo. E spiega: “Su sua sollecitazione ho scritto un messaggio di sostegno a Pasquale Zacheo perché per me è quell'investigatore che insieme a Luigi De Magistris conduceva quelle inchieste che a quest'ultimo furono indegnamente strappate costringendolo a lasciare la magistratura. Avrei voluto che Zacheo mi avesse detto che è destinatario di un avviso di fine indagini - incalza il fratello del magistrato ucciso dalla mafia in via D’Amelio - , avrei voluto che mi avesse detto che i suoi compagni di viaggio, le liste che lo appoggiano non sono esattamente quelle che io avrei sperato, che quelle liste sono sostenute anche da personaggi impresentabili legati ai vecchi poteri, liste che fanno capo anche a quel Pd che è arrivato a condurre una trattativa a scena aperta con un condannato in via definitiva ed assegnato ai servizi sociali per riformare la nostra Costituzione. Se me lo avesse detto - chiosa Borsellino - , non so se quel messaggio di sostegno io lo avrei mai scritto”. Ne nasce un vero e proprio caso politico. “I fermani - spiega Paolo Calcinaro, candidato sindaco per due liste civiche - hanno aperto gli occhi su quelle che sono le parole e le condotte politiche ben lontane dalla novità e dalla trasparenza tanto sbandierata. Io - sostiene Calcinaro - i fermani li conosco bene, vivendoci a contatto quotidiani. E non hanno l’anello al naso”. Calcinaro che poi aggiunge: “I miei testimonial sono loro. Non mi servono comici, attori né personaggi noti. Si parla tanto di legalità e poi si mettono come capolista candidati incompatibili per prendere preferenze che non verranno mai rappresentate in Consiglio”. In serata, sul caso Borsellino, trapela grande imbarazzo anche dal Partito democratico per una gaffe che a poche ore dall’apertura dei seggi proprio non ci voleva.

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