Caritas, aiuti da Della Valle e Loriblu
Volontari a rapporto: aumentare gli sforzi

La Caritas di Porto Sant'Elpidio
La Caritas di Porto Sant'Elpidio
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Sabato 26 Aprile 2014, 21:49 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 16:16
PORTO SANT'ELPIDIO - La Caritas fa i conti, il 2014 chiede maggiore impegno. "Quando si è sparsa la voce che eravamo ricchi sono venuti tutti da noi e noi abbiamo aiutato tutti, dalla famiglia che doveva pagare la bolletta del gas a quella che doveva pagare l'assicurazione della macchina. Ma si profilano tempi duri".



Così Antimo Panetta, presidente del Samaritano, la Caritas cittadina. Panetta dice "ricchi" perché nel 2012 la Caritas chiuse il bilancio con un avanzo di 100 mila euro. Nel 2013 l'avanzo è addirittura maggiore: un saldo di 141 mila e rotti euro. Entrate 312 mila, uscite 171 mila. In cassa quasi 2mila euro, il resto in banca. Hanno fatto miracoli i volontari e i soci: quaranta persone in tutto. Hanno dato una grande mano i privati che che sono stati encomiabili.



La Caritas nel 2013 ha contato su un sostanzioso contributo del gruppo Tod's Della Valle (72 mila euro), su un contributo dell'azienda Loriblù (12 mila euro), sui contributi delle parrocchie (4 mila euro), sulle entrate dal 5 per mille, sulla pesca di beneficenza, sulle convenzioni con i comuni limitrofi che pagano per usufruire della casa di accoglienza. La brutta notizia è che nel 2014 queste risorse non ci saranno. Quindi il presidente Panetta parla da buon padre di famiglia e dice ai volontari "dobbiamo fare di più".



Ieri mattina per il bilancio sociale della Caritas c'erano una trentina di persone. Il rendiconto è stato approvato per alzata di mano in un battibaleno. Numeri positivi che si scontreranno con la dura realtà quest'anno, perché i poveri aumentano e i fondi diminuiscono.



Volontari, obiettori di coscienza e soci sono chiamati a inventarsi qualcosa di nuovo. "A fine agosto dobbiamo pensare già alla festa di San Crispino, l'anno scorso riuscimmo a raggiungere 11mila euro, quest'anno dobbiamo arrivare a 20mila" dice Panetta che esorta a creare un buon rapporto con le associazioni di quartiere "per collaborare e trovare altri fondi".



Nel 2013 sono stati spesi 136mila per gli acquisti di generi alimentari. Acquisti destinati a crescere, come la domanda di alimenti da parte dei poveri. E’ il particolare momento a chiedere un simile sforzo, una chiamata e una sfida alla quale no ci si può sottrarre e che alla Caritas ormai tengono bene a mente.

I numeri della Caritas di Porto Sant’Elpidio sono numeri importanti ma che devono essere migliorati: 22 volontari più soci e obiettori di coscienza, in totale fanno 40 persone. Una bella e affiata squadra.

Tra questi ci sono professionisti: avvocati e psicologa. C'è un gruppo che si occupa del magazzino vestiti e c'è Alberto, custode della casa di accoglienza e referente per il banco alimentare.



Nel 2013 la Caritas di Porto Sant’Elpidio ha ospitato 16 persone, ha distribuito ben 5.149 pacchi alimentari a 103 famiglie italiane e a 130 famiglie straniere un equilibrio che oggi ha già fatto riflettere molto sullo stato delle famiglie elpidiensi. Il refettorio invece ha fornito ben 2.897 pasti. Nel 2014 l'ente nazionale Agea non distribuirà più quintali di pasta, biscotti, latte, olio, zucchero, formaggio, marmellate, creme di riso, pomodori e legumi. Prodotti che la Caritas dovrà comprare mentre purtroppo il bisogno aumenta, insomma una situazione che chiede nuovi sforzi.