Campofilone, tutti a tavola in amicizia
Giornalisti e Moser: amore per il Fermano

Campofilone, tutti a tavola in amicizia Giornalisti e Moser: amore per il Fermano
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Lunedì 18 Maggio 2015, 18:21 - Ultimo aggiornamento: 19:17
CAMPOFILONE - ​Il ciclismo si fa veicolo di ciclisti ma anche di promozione turistica. Riflettori dunque su un territorio che snodandosi fra colline e pianure a due passi dal mare, sembra fatto apposta per questo tipo di competizioni.



Vincenzino Santoni, organizzatore di eventi ciclistici, è riuscito a portare un team di addetti ai lavori

presso il ristorante Casa De Mar nel comune di Campofilone, alcuni di loro sono ex campioni come Massimo Ghirotto e Francesco Moser, altri sono tra i migliori giornalisti che seguono il Giro d'Italia (Marino Bartoletti, Emanuele Dotto, Gigi Sgarbuzza, Silvio Martinello, Giovanni Scarabuzzino). La struttura sul mare quest'anno gestita da Gianni Lamponi, è stata scelta come location per evidenziare il nostro territorio, il territorio fermano da sempre legato al ciclismo sia nella Tirreno Adriatico sia con il grande ciclismo Giro d'Italia. Santoni sta già pianificando la Gran Fondo Città di Porto Sant'Elpidio per il prossimo 18 ottobre che toccherà quasi tutti i comuni fino al punto estremo verso la montagna di Montelparo.



"Un territorio che ha sempre più praticanti di questo sport - spiega Santoni - basta vedere le migliaia di ciclisti che percorrono la Statale 16 di domenica, formando un ciclo amatoriale e protebbe essere un punto di riferimento per tutti i ciclo amatori del Nord Europa che hanno un clima molto più duro del nostro e potrebbero venire tranquillamente qui ad usufruire di strade e strutture ricettive come questa, senza contare che rappresenterebbe un toccasana per la nostra economia. Un esempio: il Giro d'Italia mobilita tremila presenze in due giorni, la Tirreno Adriatico ne mobilita mille e cinquecento, questo significa che il ciclismo ha portato quasi cinquemila persone nel nostro territorio".



Perché di questo si parla, valorizzare il territorio attraverso uno sport su due ruote per promuovere il turismo e far conoscere tutte le Marche, definite da uno dei giornalisti RAI, Emanuele Dotto "un compendio del Giro d'Italia" un territorio variegato che dal mare alle colline si presta per questo tipo di appuntamenti. Un ciclismo sempre meno europeo e sempre più mondializzato e seguito da tutti e cinque i continenti che dopo la stagione infauste del doping, torna ad appassionare, anche grazie alla competizione di quest'anno fra Contador e Aru che sta infiammando il pubblico.



Presente per l'occasione anche un celebre volto del giornalismo sportivo, Marino Bartoletti che parlando di ciclismo e promozione del territorio ci dice: "Il ciclismo non dovrebbe essere solo vedere cento corridori che passano ma dovrebbe voler dire soprattutto far venir voglia di andare in bicicletta. Sarebbe bello che diventasse volano della promozione della sostenibilità ciclistica perché tutte le città dovrebbero essere a misura di bicicletta, nelle Marche la cultura della bici c'è già e in più sono molto fortunate ad avere pianura ma anche colline per chi vuoel allenarsi sulle salite. Da questo punto di vista è una terra molto fortunata, quasi benedetta dal Dio dei ciclisti".



Per non parlare poi dei marchigiani e delle altre frecce al loro arco: "Qui c'è un senso dell'ospitalità che è straordinario - continua Bartoletti - per questo il Giro d'Italia non fa che moltiplicare il piacere del soggiorno. A me piace dire che questo non è il Giro d'Italia ma è il Giro dell'Italia".
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