"Voglio far passare i disabili ovunque"
L'assessore Talamonti respinge le accuse

"Voglio far passare i disabili ovunque" L'assessore Talamonti respinge le accuse
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Lunedì 8 Settembre 2014, 22:23 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 09:48

PORTO SAN GIORGIO - Contro le barriere architettoniche la parola d'ordine accessibilit, a costo di cambiare tutti i progetti.

“Non venitelo a dire a me che per aver messo tutto a raso nel nuovo progetto di viale Cavallotti e quello dell’ex Grand Hotel mi sono preso gli strali dell’intellighenzia radical chic degli architetti, qualcuno dell’opposizione mi ha anche definito come “la soluzione finale di P.S.Giorgio” accostandomi addirittura ad una tragedia universale come l’Olocausto. Quindi semmai si cerca un colpevole quello non sono io. Da parte mia non mollo e, grazie al convinto appoggio dell’amministrazione, sto cercando di dare un taglio netto con il passato”.

Umberto Talamonti, assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, vale a dire l’uomo che ha oggi “le chiavi dello sviluppo”, non arretra di un centimetro “le pressioni sono forti ma io vado convinto per la mia strada: voglio che i disabili siamo come tutti gli altri, non li limiterò mai in aree “protette”, gli spazi pubblici sono di tutti e su tutti gli spazi chi ha difficoltà a deambulare deve riuscire a potersi muovere, così in centro così come in spiaggia”.

La città proprio nei giorni scorsi era finita sotto accusa dopo che il membro della commissione comunale per l'abbattimento delle barriere architettoniche Pasqualino Virgili e il presidente dell'associazione paraplegici delle Marche, Roberto Zazzetti, si erano ritrovati, insieme ad altri disabili, a piazza Torino facendo notare le quotidiane difficoltà di chi deve muoversi in carrozzella, ma non solo disabili comprese anche mamme con i bambini piccoli o anziani.

Talamondi ribadisce il lavoro fin qui fatto: “Per noi l’accessibilità ai luoghi è fondamentale. Per questo abbiamo rivisto due progetti nonostante le polemiche. Parlo di viale Cavallotti e dell’ex Grand Hotel. Stesso principio per le Canossiane e il marciapiede di piazza del marinaio. Su viale Cavallotti abbiamo rivisto il progetto originale alla base proprio del pricipio di accessibilità. Ecco allora che abbiamo apportato modifiche pure alla pista ciclabile e abbiamo subito in quella fase un attacco pazzesco da parte dei comitati, dei singoli cittadini, di tutta la nomenclatura radical chic degli architetti dicendo che avevamo ridotto un progetto a banalità: In verità abbiamo invece rivisto l’interno progetto con il principio fondamentale dell’accessibilità”.

Sono state tolte tutte le caratterizzazioni, le dune, le collinette i passaggi... “ma che senso avevano? - tuona oggi Talamonti - sul viale abbiamo una superficie perfettamente piana, perchè dobbiamo farci le collinette?”.

“Altrettando abbiamo fatto anche per l’area ex Grand Hotel - dice l’assessore che ormai è un fiume in piena - abbiamo di fatto oggi una superficie perfettamente piana che stava per essere invece trasformata in un’area con problematiche d’accesso.

Anche qui mi sono state rivolte critiche del tipo di aver ridotto a banalità un profetto allora mi dite a che serve la balconata quando poi chi era in carrozzina avrebbe dovuto percorrere una pendenza dell’8 per cento per potervi accedere da un ingresso secondario. Intanto dico perché secondario? E poi quanti ci riuscirebbero?

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