Bancarotta, imprenditore assolto
L'Appello ribalta la prima sentenza

Bancarotta, imprenditore assolto L'Appello ribalta la prima sentenza
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Venerdì 7 Novembre 2014, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 12:11
FERMO - Da una condanna per bancarotta fraudolenta ad un'assoluzione con formula piena.



Da una condanna a un anno e mezzo per bancarotta fraudolenta ad un’assoluzione con formula piena. E’ stato completamente ribaltato in Appello il verdetto emesso a maggio dal Gup di Fermo Marcello Cozzolino nei confronti di un imprenditore calzaturiero di Porto Sant'Elpidio, M.M., 55 anni, finito sotto processo con l'accusa di aver sottratto circa 570 mila euro alla sua azienda.



In Appello anche la Procura generale si è associata alla richiesta di assoluzione della difesa, rappresentata dall’avvocato Danilo Mascitti di Porto Sant’Elpidio. E assoluzione è stata tanto che per M.M. è finito così un calvario iniziato diversi anni fa. Il processo penale era partito sulla base delle risultanze della relazione stilata da parte del curatore fallimentare dopo il fallimento dell'azienda.



L'imputato era stato accusato di aver sottratto quella cifra nel corso di diversi anni. Il difensore dell'uomo alla sbarra, l'avvocato Mascitti, ha chiesto e ottenuto in primo grado il giudizio abbreviato condizionato al deposito di alcuni documenti per poter chiarire la reale posizione dell'uomo e ricostruire quanto avvenuto prima del fallimento dell'azienda.



In sostanza, secondo quanto sempre sostenuto dalla difesa, buona parte dei soldi spariti dalle casse dell'azienda sarebbero stati riutilizzati per il pagamento di alcuni condoni fiscali. Fino all'ultimo l'imprenditore, che operava fra Porto Sant'Elpidio e Sant'Elpidio a Mare, avrebbe cercato di salvare l'azienda dal fallimento, tanto da essere costretto anche a vendere la sua abitazione per cercare di far fronte alle spese.



In passato si era anche cercato, ma senza successo, un condono extragiudiziale. Dopo un mancato pagamento da parte di una ditta, la situazione era all'improvviso precipitata. Un'accusa pesante, quella nei confronti dell'imputato, tanto che le pene arrivano fino a 10 anni. In primo grado era arrivata una condanna per bancarotta fraudolenta. In Appello la difesa è riuscita a dimostrare l’assoluta estraneità ai fatti dell’imprenditore, scagionandolo dalla grave accusa.



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