Avvocato denuncia
gioielliere per calunnia

Avvocato denuncia gioielliere per calunnia
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Lunedì 17 Novembre 2014, 16:49 - Ultimo aggiornamento: 17:48
FERMO - Si è aperto il processo a carico di un gioielliere fermano, accusato di calunnia nei confronti di un noto avvocato di Fermo.



L'orafo avrebbe dichiarato falsamente lo smarrimento di un assegno della somma di 10 mila euro, incolpando ingiustamente del delitto di ricettazione il suo legale a cui aveva consegnato personalmente il detto assegno.



Ieri, davanti al giudice Marziali, le parti, rappresentate dagli avvocati Anna Indiveri, per l’avvocato e Stefano Tizi, per il gioielliere hanno acquisito le dichiarazioni, fornite in sede di Sit, contenute nel fascicolo del Pm, delle parti offese e dei testimoni. Il giudice ha così fissato la prossima udienza, il 6 ottobre 2015, per l'esame dell'imputato e per procedere con la discussione. Il fatto risale al 2009.



Quando il gioielliere, per pagare gli onorari al suo legale, gli consegna un assegno, intestato alla madre senza beneficiario, dell'importo di 10 mila euro, premurandosi di dirgli di temporeggiare prima di incassarlo.



L'avvocato così decide, di far trascorrere un po' di tempo, poi si reca in banca, dove gli comunicano che su quell'assegno c'è una denuncia di smarrimento. A quel punto, ci sarebbero stati tutti gli elementi necessari per accusare l'avvocato di ricettazione, che però conoscendo bene i fatti e la materia, decide di querelare immediatamente il gioielliere per calunnia, dato che quell'assegno gli era stato da lui consegnato personalmente.



Insomma, secondo l'accusa l'orafo avrebbe architettato tale imbroglio al fine di non versare la somma dovuta. Pertanto la storia non finisce qui, dato che correlato a questa vicenda, c'è un altro fatto e un altro processo aperto a carico sempre del gioielliere questa volta per falso.



Motivo del contendere sempre la parcella dell'avvocato che, evidentemente agli occhi del gioielliere è sembrata eccessivamente salata. In questo caso l'avvocato decide di fare un decreto ingiuntivo per ricevere l'onorario. Il gioielliere però deposita una scrittura privata con in calce la firma dell’avvocato che attesterebbe che il conto sarebbe stato saldato con dei gioielli. Ma la firma, secondo l'accusa è falsa



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